FANO – A 150 anni dalla sua nascita, la città celebra l’attore Ruggero Ruggeri e lo fa con un ricco cartellone di eventi. L’attore, nato a Fano il 14 novembre 1871, ha scritto pagine indelebili della storia attoriale italiana. Nonostante gran parte della sua vita e della sua carriera si sia giocata lontana da Fano, il legame con la sua città natale è rimasto comunque forte e intatto. Ripercorriamo la sfavillante carriera dell’attore.
Nacque a Fano da genitori emiliani: il padre, l’avvocato Augusto, fu insegnante di filosofia e preside del locale ginnasio liceo “Nolfi”. Ruggeri, figlio unico, nacque nella Città della Fortuna ma ben presto se ne dovette andare: la famiglia si trasferì nel 1872, quando l’attore aveva pochi mesi; il professor Augusto infatti era stato pubblicamente attaccato da alcuni genitori di alunni, tanto da indurlo a chiedere il trasferimento. La cosa segnò per sempre i rapporti dei Ruggeri con Fano: Ruggero infatti non vi mise più piede per settant’anni, tornandovi ormai a fine carriera (nella stagione 1941-1942, con due recite a fianco di Paola Borboni).
A livello artistico Ruggeri rappresentò la rottura con la recitazione istrionesca dell’Ottocento, contrapponendovi una rigorosa sobrietà di recitazione accompagnata, talvolta, da una certa stilizzazione del gesto. La sua voce profonda dai molti colori resta storica. Celebre rimase la sua interpretazione del personaggio di Aligi ne La figlia di Iorio di Gabriele D’Annunzio, di cui fu il primo interprete e che riprese anche a distanza di trent’anni sul palcoscenico del Teatro Argentina di Roma nella celebre messa in scena nell’ottobre del 1934 affidata alla regia di Luigi Pirandello, assistito da Guido Salvini, con Marta Abba prima attrice e scene e costumi di Giorgio de Chirico; ma soprattutto eccelse nei tormentati personaggi di diversi drammi di Pirandello – come Enrico IV – dei quali spesso fu il primo interprete e che lo stesso drammaturgo scrisse pensando proprio alla interpretazione di Ruggeri.
Pirandello nel 1921 aveva scritto la parte del padre dei Sei personaggi in cerca d’autore pensando a Ruggeri, ma, a causa di precedenti impegni presi dall’attore, aveva dovuto affidarlo alla compagnia di Niccodemi con Vera Vergani e Luigi Almirante. Tuttavia il 28 novembre 1936 Ruggeri lo portò in scena, al Teatro Argentina di Roma, replicandolo per sette sere ed ottenendo un enorme successo. Il futuro premio Nobel gli aveva già offerto un ruolo in Così è (se vi pare), ma Ruggeri aveva rifiutato, accettando invece di vestire i panni del protagonista Angelo Baldovino ne Il piacere dell’onestà, che, debuttando nel novembre 1917 al Teatro Carignano di Torino, diventò la prima opera pirandelliana ad avvalersi della presenza di Ruggeri, che da quel momento diventerà il principale interprete dei testi del drammaturgo di Girgenti. Capocomico e primo attore accanto alle maggiori attrici del momento, come Emma Gramatica, Marta Abba, Lyda Borelli e Wanda Capodaglio, venne apprezzato anche all’estero dove fece fortunate tournée.
Si dedicò anche al cinema senza però sottrarsi ad una impostazione prettamente teatrale, debuttando davanti alla cinepresa, diretto da Enrico Guazzoni ne L’istruttoria (1914). Tra i film da lui interpretati, notevole fu La vedova, tratta dal romanzo di Renato Simoni, I promessi sposi in cui impersonava il Cardinale Borromeo, e Sant’Elena, piccola isola (1943), nel quale diede vita ad un patetico Napoleone Bonaparte. Inoltre prestò la sua voce al crocefisso in Don Camillo (1952) e ne Il ritorno di don Camillo (1953), morendo poco tempo dopo la realizzazione del secondo film della stessa serie.
Una carriera monumentale che proprio in questi giorni viene celebrata e ricordata da Fano con un ricchissimo cartellone di eventi.