FANO – «Il mio voto alle prossime elezioni a chi riuscirà a farmi fare una mammografia in tempi brevi convenzionata dalla ASL». Una provocazione lanciata sui social da una fanese che certifica il grave stato del nostro sistema sanitario regionale.
Lei si chiama Laura Mari, toscana di origine ma residente a Fano da tempo; noi di CentroPagina l’abbiamo raggiunta telefonicamente per farci raccontare nel dettaglio le sue disavventure per farsi prescrivere un esame di controllo indispensabile: una trafila passata attraverso appuntamenti disdetti senza che la diretta interessata fosse avvertita, a nuove date assegnate al nosocomio di Macerata (non proprio dietro l’angolo), ad una nuova disdetta causata da una rottura del macchinario.
«Il 15 giugno mi reco all’ospedale di Fano per l’esame di cui sopra: premetto che l’appuntamento in questione lo aveva preso un anno prima. Arrivata all’ospedale locale mi sento: “Ah signora ma non le facciamo e abbiamo avvertito tutti”»; chi siano i ‘tutti’ non è dato saperlo, sicuramente Laura Mari non era nel fantomatico elenco dove in effetti il nome della signora mancava. Eppure ogni paziente che viene seguito in maniera periodica è censito con dati personali tra cui appunto i contatti telefonici.
L’odissea è comunque solamente alle prime battute: «Mi faccio fare allora un’impegnativa a 30 giorni dal medico, dovrei fare un controllo ogni 7-8 mesi ma con l’ASL se va bene riesco ogni 12 mesi: chiamo il Cup dove mi riferiscono che l’unico centro aperto in tutte le Marche è a Macerata» non proprio dietro l’angolo ma per la salute val bene un viaggio nel maceratese. Siamo all’happy-ending? Niente affatto: «L’appuntamento mi viene dato per il 7 agosto alle 16: alle 13.30 del 7 agosto il telefono squilla (ndr: stavolta lo avevano il numero di telefono!) e la referente mi dice ‘Signora non parta perché si è rotta la macchina e devono venire da Bologna per aggiustarla, la richiamiamo noi’».