Pesaro

Fano, scoperta maxi truffa di diamanti: frodati centinaia di risparmiatori

Una società, attraverso il sistema bancario, aveva promosso e venduto le pietre preziose a prezzi notevolmente superiori rispetto al valore reale

Diamanti

FANO – Una truffa milionaria ai danni di centinaia di risparmiatori è stata scoperta dagli uomini della Guardia di Finanza della compagnia di Fano. Il raggiro riguarda investimenti su diamanti. La società in questione, attraverso il sistema bancario, aveva promosso e venduto le pietre preziose a prezzi notevolmente superiori rispetto al valore reale.

Ad innescare le indagini, diverse querele ad opera di clienti di un istituto di credito pesarese che lamentavano di essere stati raggirati avendo acquistato, tramite la banca di cui erano correntisti, dei diamanti, sulla base di un prefigurato fruttuoso investimento, stante le ingannevoli prospettazioni di lauti guadagni, suggerite dal medesimo istituto bancario.

Quest’ultimo, che fungeva da intermediario di una società di capitali operante nel settore della commercializzazione di pietre preziose, avrebbe stipulato con la società un accordo illecito, inducendo in errore centinaia di risparmiatori/clienti, in cambio di consistenti provvigioni.

La società venditrice, dal canto suo, oltre a collocare i diamanti da investimento, ne avrebbe falsificato le relative quotazioni, anche a mezzo di ingannevoli annunci, pubblicati sulle pagine economiche di un giornale a tiratura nazionale. La minuziosa attività di indagine ha consentito di individuare oltre un centinaio di clienti truffati e quantificare sia l’importo complessivo corrisposto dalle vittime per l’acquisto dei diamanti, pari a circa 2.500.000, che le provvigioni incassate dall’istituto, pari a circa 300mila euro.

Alla luce di quanto sopra, sono state denunciate 16 persone oltre al rappresentante legale della società venditrice dei diamanti. Questi dovranno rispondere, a seconda dei diversi ruoli e responsabilità, dei reati di truffa aggravata, corruzione tra privati ed autoriciclaggio.

Inoltre, la banca è stata deferita all’Ag anche per la responsabilità amministrativa degli enti per fatti dipendenti da reato, di cui al D.lgs 231/2001, poiché non avrebbe provveduto all’adozione di modelli organizzativi atti a prevenire la commissione dei reati a vantaggio o nell’interesse dell’ente medesimo. Importante sottolineare che l’istituto che ha incorporato la banca coinvolta nella vicenda, ha provveduto a risarcire già il 90% dei correntisti che avevano acquistato i diamanti.