Pesaro

Fano sede del cantiere dei superyatch? C’è chi ha qualche dubbio: «L’adeguamento del porto sarà a carico della collettività?»

Il M5S critica l'atteggiamento troppo accomodante dell'amministrazione comunale: «Non è stata votata nessuna prescrizione che garantisca la qualità architettonica del manufatto. E Seri continua a recitare la parte del sindaco con le mani legate»

Fano nuova casa dei superyachts? Il progetto di WIDER
La proposta di Wider per dare vita ad un cantiere di superyacht

FANO – La notizia della possibilità che il porto di Fano diventi la sede del cantiere della Wider, ditta leader nella costruzione dei superyatch, non è stata accolta da tutti con lo stesso entusiasmo. Se l’idea di nuovi posti di lavoro ed un riposizionamento in alto della città fa sicuramente gola a molti, non mancano i detrattori o comunque coloro che non credono che sia tutto oro ciò che luccica. Tra questi sicuramente i rappresentati locali del M5S che hanno criticato con asprezza l’atteggiamento accomodante dell’amministrazione, pronta a soddisfare, a loro dire, ogni esigenza della ditta.

«È comprensibile che un’azienda privata, desiderosa di investire sulla nostra città – riferiscono i pentestellati – pretenda che gli enti pubblici siano totalmente disponibili ad adeguarsi alle sue esigenze, imponendo per di più una tempistica stringente. Molto meno tollerabile è che un’amministrazione comunale si prostri completamente alle volontà dettate dal privato e ceda agli aut-aut, sottraendo occasioni di dialogo con gli organi istituzionali e rifiutando di fornire tutti gli approfondimenti utili ad assumere una decisione consapevole».

Ad essere criticata è anche la mancanza di trasparenza in quanto i dati riferiti alla questione non sarebbero stati resi noti prima del voto del consiglio, convocato lo scorso 24 dicembre: «Abbiamo dovuto aspettare la conferenza stampa di Wider per avere finalmente un riscontro ufficiale sui numeri snocciolati nelle scorse settimane da qualche ben informato, ma il buon senso avrebbe suggerito che questi elementi fossero resi noti dalla giunta prima del voto del consiglio, convocato all’antivigilia di Natale. Avevamo proposto un rinvio del voto proprio per acquisire tutte le informazioni utili a fugare alcuni dubbi, ma purtroppo non siamo stati ascoltati».

I rappresentanti locali poi puntano il dito sugli aspetti più spinosi della vicenda tra cui l’idoneità del porto stesso: «Sull’adeguatezza del porto ad ospitare il varo di maxi-yacht, esisterebbe uno studio che ne certificherebbe la fattibilità per mezzo di barge. Gli uffici comunali ne erano in possesso? Perché non l’hanno fornito ai consiglieri? Eppure la stessa Wider sottolineava, in una lettera al Comune, che questa non è la modalità ottimale, “sia per i tempi che per i maggiori costi”, ritenendola quindi “provvisoria”. L’auspicio esplicito della società è che “gli Enti preposti manifestino la concreta volontà di collaborare affinché il Porto di Fano venga entro breve dotato quanto meno dei pescaggi originariamente approvati ed anche migliorato”, altrimenti “ci vedremmo costretti a dirottare i nostri sforzi altrove“».

E concludono: «Non ci è ancora dato sapere quali garanzie abbia ricevuto Wider dall’Amministrazione Comunale: quali impegni sono stati assunti in merito all’adeguamento del porto? Con quali oneri economici a carico della collettività? Stendiamo un velo pietoso su chi, in consiglio, ha vagheggiato la possibilità che il cantiere diventi il “Beaubourg fanese”: non è stata votata nessuna prescrizione che garantisca la qualità architettonica del manufatto, ma semplicemente l’aumento dell’altezza massima da 14 a 24 metri nel punto di maggiore visibilità del nostro litorale, con buona pace dei piani strategici per il turismo. E la ditta ha già chiarito che non intende stravolgere l’impostazione del “parallelepipedo di vetro” già presentata. A coronamento del quadretto, è abbastanza sconfortante vedere che Seri continua a recitare la parte del sindaco con le mani legate, costretto a subire le scelte del passato e a non poter incidere in alcun modo sullo sviluppo della città».

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