FANO – Un femminismo fondato sulla parità dei sessi e non sull’uguaglianza, dove la differenza arricchisce e non destabilizza. Dove conta l’essere umano in quanto tale. Potremmo così riassumere la profonda riflessione condivisa dal Sindaco di Fano Massimo Seri in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
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Il primo cittadino ha voluto prendere Oriana Fallaci, grande giornalista e scrittrice italiana, come punto di partenza e di riferimento per la sua riflessione: «Oriana fu la prima inviata di guerra italiana in un mondo, quello giornalistico degli anni ‘70, dominato dagli uomini. Ma il suo femminismo non si basava tanto sull’uguaglianza tra i sessi quanto sulla parità. E per far valere questo aspetto, la Fallaci puntò tutto sulla capacità di distinguersi, non su quella di omologarsi. A soli dieci anni portava le bombe carta nascoste dentro la cesta della frutta al padre e ai suoi compagni antifascisti, fin da giovane aveva capito benissimo che, per arrivare dove voleva arrivare, avrebbe dovuto correre più veloce dei suoi coetanei. Non foss’altro perché era una donna. Ne era consapevole, e iniziò a lavorarci su, non imitando gli uomini ma cercando di distinguersi da loro! Seppe subito farsi riconoscere per la sua voglia di libertà in un mondo patriarcale. Lottò per il riconoscimento delle sue qualità, come persona, ancor prima come donna! In questo risiedeva la vera forza del suo femminismo, nel rispetto della propria libertà!».
Seri torna poi alle problematiche odierna con cui l’universo femminile deve spesso confrontarsi:«Sono passati diversi anni da allora e molto è stato fatto per il cammino verso la parità di genere. Eppure ancora oggi certi pregiudizi tardano a crollare e spesso si resta ingabbiati in concetti che vanno oltre l’uguaglianza e che minano proprio la libertà, intesa come valore primario ed universale che supera ogni differenza di genere e non deve essere confusa con inutili distinzioni di categoria, titoli spesso solo superficiali e vuoti di contenuti. Dico tutto questo per sottolineare che fino a quando le donne non saranno veramente e completamente libere di essere loro stesse -ovvero donne – ogni lotta, ogni battaglia, ogni legge ed ogni rivoluzione resterà debole ed incompleta, perché la vera parità non è uguaglianza ma libertà nella divergenza, nella differenziazione, nella coralità e nell’espressione. Sono questi i temi su cui ancora c’è del lavoro da compiere, in politica, con le istituzioni, nella società».
Il Sindaco rilancia la sfida presente: «Una società dove donne e uomini camminano assieme nel rispetto delle differenze. Dove la differenza arricchisce e non destabilizza. Dove conta l’essere umano in quanto tale. Ecco perché la Fallaci faceva appello con fare provocatorio nel farsi chiamare “scrittore” al maschile, perché la parità va oltre titoli, sigle, definizioni. Perché al di là della forma, conta la sostanza! E la sostanza, nelle donne, è una delle qualità più belle! Buon 8 Marzo ! #atutteledonne».