Pesaro

Fano, smantellata la gang della cocaina: riforniva tutto il pesarese. Cinque arresti e nove denunce

I capi di accusa sono spaccio, riciclaggio ed estorsione. Facevano arrivare ingenti quantitativi di droga dalla Campania. Sequestrati beni per circa 150mila euro

Fermata la gang della cocaina
Fermata la gang della cocaina

FANO – Cinque arresti e nove denunce per diversi capi di accusa tra cui spaccio, riciclaggio ed estorsione, reati quasi tutti aggravati dal vincolo della continuazione. È questo in pillole l’esito dell’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Fano che hanno dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Pesaro.


Si tratta di un durissimo colpo inferto dalle forze dell’ordine all’universo dello spaccio di cocaina. Le indagini, condotte dai militari della Stazione carabinieri di Fano unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pesaro, si sono protratte dal dicembre 2019 al marzo 2020 ed hanno consentito di smantellare un pericoloso sodalizio criminale composto da 9 persone di origine campana e residenti ad Acerra e Cicciano, dedite allo spaccio di ingenti quantitativi di cocaina sulle piazze di Fano e Pesaro.

Complessivamente sono stati contestati 14 capi d’imputazione, cinque inerenti alla spaccio di stupefacenti, otto episodi di riciclaggio di denaro contante ed uno di estorsione. Durante l’indagine sono stati eseguiti in tutto 4 arresti in flagranza con il sequestro di circa mezzo chilo di cocaina.

L’attività d’indagine, che ha poi superato i confini regionali, era iniziata con l’arresto in flagranza di una coppia fanese avvenuto lo scorso 18 febbraio. In quell’occasione i due coniugi vennero sorpresi ad occultare stupefacente nel sottotetto di un capanno adiacente alla loro abitazione di Fano. L’importante quantitativo rinvenuto ha spinto i militari dell’Arma ad approfondire i canali di approvvigionamento: è stata quindi avviata un’articolata attività d’indagine, che ha permesso di accertare come due soggetti campani, padre e figlio, di 61 e 36 anni, di Acerra (NA), tramite frequenti viaggi dalla Campania in questa Provincia, rifornissero diversi acquirenti pesaresi e fanesi di ingenti quantitativi di cocaina.

Diversi i viaggi ricostruiti grazie all’attività d’indagine, di cui alcuni preparatori rispetto a future cessioni. Dal mezzo chilo al chilo i quantitativi di volta in volta smerciati a favore, oltre che della coppia fanese, di un giovane pesarese e della sua fidanzata (sorpresi il 7 marzo al casello di Fano con 200 grammi di cocaina appena ricevuta), e di altri acquirenti del posto, con contatti rilevati anche in diverse aree della provincia, come ad esempio Senigallia. Le quantità venivano poi da questi a loro volta smerciate al dettaglio sulle piazze fanesi e pesaresi a favore dei consumatori finali.

I militari hanno anche studiato nel dettaglio il modus con cui lo stupefacente veniva trasportato e ceduto. I viaggi dalla Campania venivano fatti in maniera del tutto imprevedibile e comunicata agli acquirenti solo all’ultimo. La droga veniva occultata in un tubo all’interno della carrozzeria del mezzo. I pagamenti dello stupefacente avvenivano tramite accrediti su carte Post-Pay intestate a soggetti incensurati, scelti proprio per il fatto di essere “puliti”, e come tali ideali per il “lavaggio” dei profitti ottenuti dalla vendita dello stupefacente; inoltre i pagamenti erano di piccolo taglio, in modo da non destare sospetti, anche alla luce della stringente normativa antiriciclaggio. Ricariche di 800-1000 euro per volta, per un ammontare complessivo rilevato prossimo ai 150.000 euro, corrispondente ad oltre 2 Kg di cocaina.

Alle prime ore di stamane i carabinieri della Compagnia di Fano, con l’ausilio dei colleghi del gruppo carabinieri Castello di Cisterna, hanno dato esecuzione in Acerra e Cicciano (NA) alla misura cautelare della custodia in carcere a carico del 61enne che, una volta rintracciato, è stato subito tradotto presso il carcere di Poggioreale. Un trafficante di droga di alto livello in grado di movimentare per mesi e mesi ingenti quantitativi di cocaina con molteplici referenti sul mercato pesarese, che poteva contare su un gruppo di collaboratori, tra cui in primis il figlio, che si occupavano di tutte le fasi delle operazioni diverse dalla consegna, e che curavano in particolare la riscossione sicura del prezzo delle vendite tramite accrediti su carte prepagate.

A carico di nove dei quattordici indagati di stanza ad Acerra, sono state inoltre eseguite all’alba di oggi, come disposto dalla Procura pesarese, perquisizioni personali e domiciliari, che hanno permesso di rinvenire nella loro disponibilità altri 5.000 euro circa in contanti, 2 etti di hashish e un etto di cocaina pronti per la cessione “all’ingrosso”, nonché numerose carte e titoli di credito utilizzati nelle attività illecite.

A carico dei medesimi soggetti, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Fano, sempre sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pesaro, hanno invece dato contestuale esecuzione al sequestro preventivo per equivalente, sino alla concorrenza di un valore complessivo di circa 150.000 euro, di beni mobili e immobili a loro riconducibili.