Pesaro

Fano, terme di Carignano con hotel 5 stelle e clinica privata. Psi: «I posti letto siano pubblici»

Perplessità sulla messa a disposizione e il trasferimento al privato di posti letto pubblici essenziali

FANO – Il progetto delle nuove Terme di Carignano presentate ufficialmente alla cittadinanza ha positivamente colpito tutti: si tratta di una prospettiva indiscutibilmente interessante, qualificato sul piano progettuale e di grande valore sul piano economico: un progetto che investe tutto il territorio di Fano perché in maniera diretta implica scelte che si legano al progetto dei servizi sanitari pubblici.

A dimostrazione della bontà di quanto proposto dal gruppo Romani il fatto che reazioni entusiaste siano arrivate un po’ da tutte le fazioni politiche. Perfino l’Udc che in questi mesi aveva espresso dubbi sui continui ritardi ha applaudito la progettazione.

L’unico neo a destare qualche perplessità sono le scelte che in maniera diretta implicano decisioni che si legano al progetto dei servizi sanitari pubblici, quella in particolare sull’assegnazione pubblica dei posti letto. Le nuove Terme di Carignano si comporranno di centro Benessere, hotel a 5 stelle con 132 camere, ristoranti a cui si associa una clinica privata di 100 posti letto di cui 60 convenzionati e 40 privati. Per i 60 posti letto convenzionati si pensa di utilizzare 50 posti letto necessari a riattivare i servizi all’Ospedale di Fano che, con la riforma sanitaria approvata dalla Giunta Acquaroli, torna ad essere Presidio autonomo nella nuova organizzazione insieme a Ospedale di Pesaro, Ospedale di Urbino e Ospedale di Pergola.

Sulla questione sono intervenuti gli esponenti del PSI Sezione Andrea Costa Fano: «Come socialisti siamo consapevoli della importanza di rivitalizzare la frazione di Carignano e tutta l’area. Ovviamente non siamo contrari che il gruppo privato completi il progetto e realizzi la clinica sanitaria. Non condividiamo invece la messa a disposizione ed il trasferimento al privato di posti letto pubblici essenziali per la sanità pubblica già carente ed assolutamente indispensabili per ripristinare il Presidio Ospedaliero necessario a tutto il territorio Fanese. È importante invece, a fronte dell’investimento, che la Regione Marche assicuri le convenzioni necessarie per le cure termali per quelle patologie riconosciute dal sistema sanitario nazionale coinvolgendo la Città di Fano non penalizzandola come accaduto nel passato».