FANO – Il cuore grande dei fanesi continua a battere per quanto sta accadendo in Ucraina. Amministrazione, enti e privati, dall’inizio del conflitto, non hanno mai fatto mancare il proprio apporto alle popolazione ucraina.
Al riguardo, è partito nella mattinata del 5 aprile un camion di aiuti umanitari diretti in Polonia, precisamente a Wieliczka, al confine ucraino. Si tratta di una delle città che hanno ricevuto importanti flussi di profughi in fuga dalla atrocità della guerra.
Tra i promotori di questa iniziativa Massimiliano Barbadoro, presidente di “Amici Senza Frontiere” che, grazie ai contatti con il sindaco Artur Kozioł e il segretario generale Adam Marek Panuś, è riuscito a pianificare la spedizione.
«Il bisnonno di Adam era un soldato della divisione Carpazi entrata a Fano il 27 agosto 1944 guidata dal leggendario generale Anders, che ha liberato Fano dall’oppressione nazi-fascista – racconta Barbadoro. -Per il legame instaurato grazie al gemellaggio delle nostre città, ci siamo sentiti chiamati in causa in questa triste e delicata situazione. Wieliczka non riesce più a far fronte con le proprie risorse al flusso continuo di profughi, soprattutto donne e bambini provenienti dall’Ucraina; un flusso che continua ormai da mesi e non sembra far cenno ad arrestarsi. Le richieste pervenute dalla Polonia sono per cibo a lunga scadenza, farmaci di primo soccorso e beni primari».
L’amministrazione comunale, il sindaco Massimo Seri e l’assessora Barbara Brunori, dato il rapporto stretto che ci lega a questa città hanno subito messo in moto la macchina degli aiuti umanitari, e contattato il CB Club Mattei. I due volontari che si sono recati in Polonia con il camion di aiuti di primo soccorso sono Luigino Patrignanelli e Mauro Castratori .
«Tendere la mano a tutti coloro che hanno bisogno in questo periodo storico così difficile è un nostro dovere, sia come cittadini europei sia come esseri umani – chiosa l’assessora Brunori –. Grazie ai nostri volontari e a tutto il Club Mattei, abbiamo potuto sostenere l’iniziativa promossa da “Amici Senza Frontiere” e inviare degli aiuti umanitari, ciò che ci hanno chiesto e di cui hanno più bisogno le donne ed i bambini che fuggono dall’orrore della guerra».
Al riguardo è di nuovo sceso in campo anche il Sindaco Seri nelle vesti di responsabile Area Comuni Europei di Ali-Autonomie Locali Italiane, chiedendo a gran voce protezione per i colleghi ucraini che si stanno prodigando a difesa della popolazione: «Si proteggano i rappresentati istituzionali ucraini, difensori della comunità e autentici baluardi. La consuetudine – afferma Seri – davvero atroce di uccisione dei riferimenti istituzionali ucraini è un atto insito nelle piaghe più crudeli di questo conflitto. Così facendo le milizie russe vogliono disorientare le comunità eliminando i loro baluardi. Esprimiamo la nostra vicinanza e chiediamo che si intervenga per tutelare tutti gli amministratori che in queste ore si stanno sacrificando senza paura per proteggere il proprio popolo».