FANO – Salvata dalla prontezza dei sui familiari che le hanno praticato il massaggio cardiaco. La vicenda in questione risale oramai a un mese fa ma solo negli ultimi giorni è stata raccontata con la finalità di sensibilizzare le persone sull’importanza delle pratiche di primo soccorso.
Protagonista della vicenda una 58enne residente nell’hinterland fanese. La donna si trovava in casa quando è stata colta dal malore. Nonostante il panico, il tempestivo intervento dei familiari che le hanno praticato il massaggio cardiaco, le ha consentito di guadagnare tempo prezioso fino all’arrivo dell’ambulanza. L’uso del defibrillatore in modalità semiautomatica da parte degli infermieri ha permesso la ripresa dell’attività cardiaca e quindi di strappare a morte certa la donna. La signora è arrivata cosciente in ospedale. Ricoverata è stata sottoposta alle cure del caso e dimessa dopo una decina di giorni.
A commentare quanto accaduto il dott. Alberto Caverni dell’Associazione FanoCuore Onlus: «Riteniamo importante far conoscere questo caso che dimostra concretamente come un corretto intervento da parte dei testimoni può fare la differenza nei casi di arresto cardiaco. Di fronte a un arresto cardiaco il coinvolgimento emotivo è sicuramente notevole ma, come dimostra questo caso, chiunque può essere in grado di affrontarlo e mettere in pratica un intervento corretto. Le cose da fare sono semplici: chiamare i soccorsi al numero di emergenza 112, praticare il massaggio cardiaco e usare tempestivamente il defibrillatore semiautomatico esterno strumento che può essere usato da chiunque dopo la pubblicazione della legge 116 del 2021. L’uso del defibrillatore è facile e sicuro. La presenza dei defibrillatori si va diffondendo proprio con l’obiettivo di averne uno a disposizione nei primi minuti successivi all’arresto cardiaco. Minore è il tempo d’intervento maggiore è la probabilità di salvare una vita – conclude -. Nella nostra città di recente sono stati installati alcuni defibrillatori disponibili H24 che si vanno ad aggiungere a quelli già presenti negli impianti sportivi e in altre strutture pubbliche e private. È necessario far conoscere ai cittadini l’importanza di questo strumento perché chiunque si può trovare a dover soccorrere».