Pesaro

Fano, scoperta e denunciata furbetta del reddito di cittadinanza: viveva all’estero ma riceveva il sussidio

Iscritta all'anagrafe di Monte Porzio e Fano, risultava irreperibile. La guardia di finanza l'ha segnalata alla procura. Dovrà restituire 5000 euro

Le Fiamme Gialle di Fano

FANO – Vive all’estero, ma ottiene il reddito di cittadinanza. Denunciata. Una donna di 68 anni è finita nei guai perché, al fine di ottenere il sussidio, ha dichiarato in modo non veritiero, nella domanda necessaria al rilascio, di risiedere in Italia da amento dieci anni e di abitare in un Comune del territorio pesarese da almeno due anni, pur vivendo in Italia solo saltuariamente.

Tale falsità ha consentito alla persona di percepire indebitamente nel 2019 e nel 2020 un reddito di cittadinanza per un importo complessivo pari a circa 5.000 euro. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle, svolti in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno infatti permesso di appurare che quanto dichiarato nell’istanza presentata all’Istituto, non corrispondeva alla realtà. Infatti, la donna è risultata iscritta per la prima volta nelle liste anagrafiche nazionali, in data 18/11/2009, nel Comune di Monte Porzio (PU), ma successivamente, in data 26/02/2014, era stata cancellata per accertamento di irreperibilità.

In data 27/07/2017, era stata riscritta presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Fano (PU) ad un indirizzo che in realtà era il luogo in cui avrebbe dimorato per soli due mesi, per assistere la proprietaria. Terminata l’esigenza, la donna aveva lasciato definitivamente tale abitazione, senza provvedere alle dovute variazioni anagrafiche nei preposti uffici comunali.

Pertanto, non avendo i requisiti per beneficiare dell’intervento di politica sociale, la donna è stata segnalata sia all’Autorità Giudiziaria, per aver indebitamente percepito erogazioni a danno dello Stato, sia all’Inps competente, per la revoca del sostegno ed il recupero della somma ingiustamente incassata.

L’attività conferma il ruolo fondamentale di polizia economico finanziaria affidato alla Guardia di Finanza a contrasto di coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di bisogno.