PESARO – Aumento Tari, continua a far discutere la decisione dei sindaci. Anche la Federconsumatori è molto critica con la segretaria Paola Venturi Landini: «In merito al deliberato aumento della Tari al 2,5, ancorché supportato da una delibera di Arera che autorizza la variazione agganciandosi ad un presunto tasso di inflazione pari all’1,7 %, esprimiamo anche come associazione dei consumatori ed utenti le nostre forti perplessità.
In primis perché la contrazione dei consumi rischia di innestare col nuovo anno processi deflattivi ed in secundis in considerazione del sempre più limitato potere di acquisto delle famiglie, che sul fronte utenze, tra il 2019 e l’anno in corso, si sono viste addebitare consistenti conguagli relativamente ai consumi dell’acqua potabile per il passaggio alla tariffazione pro capite (sempre voluto da Arera)».
Venturi Landini prosegue: «Assistiamo di anno in anno ad uno svuotamento dei poteri di diritto e di fatto: nonostante vengano comminate a gestori di ogni tipo di servizio in bolletta (dalla telefonia all’energia il risultato non cambia) multe considerevoli per comportamenti commerciali che sforano i limiti della legalità in termini di correttezza e trasparenza, le aziende, specie quelle che operano in regime di libero mercato, continuano a perseverare in tali comportamenti ai danni dei cittadini, soprattutto nelle modalità di intercettazione della domanda, segno che pagare la multa costa meno che rispettare le regole. Sorge spontanea una domanda: Arera, Agcom, ABF sono ad oggi garanti del corretto funzionamento dell’erogazione dei servizi ai cittadini o del consolidamento degli utili di bilancio delle Aziende di servizio?».