FANO – Una comunità sotto choc. Gli abitanti di Fano sgomenti per il dramma che si è consumato nelle ultime ore. L’omicidio della 23enne Anastasia non può lasciare indifferenti. Tanti coloro che avevano seguito con apprensione l’evolversi della situazione dopo l’annuncio della scomparsa della giovane. Molti anche quelli che, a carattere volontario, si erano spesi nelle ricerche fino al drammatico epilogo.
In queste ore sui social e non solo impazzano i commenti che fanno la spola tra la rabbia e la tristezza. Commenta una giovane fanese che potrebbe per anagrafica essere coetanea della vittima: «Ancora fatico a realizzare quanto accaduto. Spesso si leggono di notizie del genere sui giornali ma pensare che questo sia accaduto proprio a Fano mi lascia incredula ma ci deve ricordare ancora una volta che il femminicidio o la violenza sulle donne non consce quartiere… provo veramente tanta tristezza per quanto accaduto”. Tristezza che si mischia anche alla rabbia per una legge che interviene solo dopo l’irreparabile: «Qualcosa va cambiato: Anastasia aveva denunciato l’ex marito alcuni giorni fa… perché lo Stato può intervenire solo dopo che certe situazione sono esplose?».
Anche il sindaco Seri parla di una comunità ferita dall’accaduto: «Quanto accaduto ha dell’incredibile e dello spaventoso. Queste sono quelle notizie che non vorresti mai ricevere, che pensi che accadano sempre altrove, in altre città, non nella tua. Sapere che a Fano si è consumata una tale e inaudita violenza verso una giovane donna mi paralizza e sconvolge. E come me è segnata un’intera comunità, che fa del sostegno e del rispetto reciproco i propri principi. Anastasia aveva trovato a Fano un luogo ideale per rincorrere i propri sogni e coltivare le proprie ambizioni. Mentre progettava con speranza ed entusiasmo il futuro è rimasta vittima di un’assurda tragedia. Purtroppo non c’è tregua alla lista di femminicidi che stanno investendo i nostri tempi. Segno preoccupante di una civiltà che sta perdendo la rotta dal punto di vista dei valori. La libertà e il rispetto della persona sono i valori più alti e preziosi che abbiamo, da difendere universalmente, con rigore. La violenza sulle donne è una piaga sociale sulla quale non si può tacere, su cui non si può abbassare la guardia e che va combattuta. Su questi fatti efferati la giustizia deve essere veloce e severa».