PESARO – Arretramento della ferrovia, chiusura di Marche Nord. Dopo le critiche del sindaco di Pesaro Matteo Ricci nei confronti della Regione, l’assessore Francesco Baldelli rispedisce al mittente le insinuazioni.
«Ma quale pregiudizio su Pesaro. La Giunta Acquaroli ha messo in campo competenze, risorse e un’attenzione senza precedenti nei confronti di una città e una provincia che pagano a caro prezzo, rispetto agli altri territori, la mancata visione su sanità, infrastrutture e sviluppo economico da parte di chi ha governato le Marche negli scorsi decenni».
Baldelli prosegue: «Oggi, la regione procede a pieni giri sulla giusta direzione per lo sviluppo di Pesaro e provincia, mentre altri si attardano in improduttive guerre personali e isolazioniste, tentando maldestramente di rovesciare la realtà, abbandonandosi ad atteggiamenti scomposti e dannosi rispetto al ruolo che ricoprono. Questo nervosismo nasce dal fatto che Pesaro e provincia stanno ottenendo risultati che a parole qualcuno ha narrato per decenni ma che non ha mai ottenuto. Innanzitutto, la città di Pesaro avrà finalmente il suo nuovo ospedale, moderno, efficiente, rispondente alle esigenze dei cittadini. Esigenze invece tradite dall’approccio fallimentare sulla Sanità che i compagni di partito del sindaco pesarese hanno portato avanti nonostante i fallimenti collezionati».
Poi la nota politica: «La provincia di Pesaro-Urbino vanta 3 assessori regionali su 6, con deleghe “pesanti” quali Edilizia Sanitaria, Infrastrutture, Commercio, Agricoltura, Lavoro, tanto per citarne alcune. Una rappresentanza forte e qualificata».
L’assessore cita alcune opere come «la Fano-Grosseto passando per la Pedemontana delle Marche ferma dal 1999. Arterie che, grazie al gioco di squadra della Giunta Acquaroli, stanno uscendo dai cassetti per prendere forma. Sulla questione della Ferrovia Adriatica, infine, la Giunta Acquaroli ha dimostrato di essere stata sempre un passo avanti rispetto alle posizioni di arroccamento del sindaco pesarese, che più volte ha dovuto riallinearsi alle posizioni più avanzate e innovative della Regione, volte a realizzare l’opera per fasi, rafforzando il potenziamento infrastrutturale di Pesaro e moltiplicando gli investimenti sulla fascia costiera pesarese. Basterebbero queste tre considerazioni per comprendere come sia stonato il vittimismo di chi ha scelto di non partecipare personalmente ai lavori collegiali della Regione Marche con tutta la filiera istituzionale».