PESARO – Festa della Repubblica, le parole del sindaco Matteo Ricci per sottolineare il senso del 2 Giugno.
«L’Italia è fondata su due grandi momenti storici – ha esordito il sindaco in piazza del Popolo in occasione della 77esima Festa della Repubblica – il Risorgimento, che ha portato all’unità del Paese, e la Resistenza. Il primo atto uscito dalla lotta di liberazione contro il nazifascismo è stata la scelta tra la Monarchia e la Repubblica. Una decisione frutto di un voto popolare enorme, dove per la prima volta nella nostra storia votarono le donne. Una grande rivoluzione, un passo avanti enorme per la civiltà del nostro paese». Poi continua: «Forse se non ci fosse stato il voto delle donne non ci sarebbe stata la vittoria della Repubblica. Il loro apporto è stato fondamentale. In questi decenni abbiamo fatto tantissimi passi avanti, ma i recenti fatti di cronaca ci insegnano che ce ne sono ancora molti da fare per garantire alle donne uguaglianza in tutti i settori».
La scelta di 77 anni fa «ha avuto a che fare anche con il fascismo, perché tanti italiani hanno ritenuto la Monarchia accondiscendente verso quel regime. Con la Repubblica si è scelto di dare potere al popolo. Una grandissima responsabilità che dobbiamo rinnovare quotidianamente, per riavvicinare le persone alle istituzioni e farle tornare ad essere protagoniste delle scelte del Paese».
Dopo la Repubblica, di conseguenza, «gli italiani scelsero con la Costituente di scrivere la Costituzione più bella del mondo, ancora oggi un pilastro della nostra vita quotidiana. L’Articolo 1 ci dice che “la Repubblica si fonda sul lavoro”. Il lavoro non deve essere solo sussistenza, ma è dignità, è sentirsi parte di una comunità. E dobbiamo batterci perché il lavoro sia giusto, stabile e non sottopagato».
La tutela dell’ambiente deve essere «una priorità del Paese. Il cambiamento climatico è più veloce di quello che pensiamo e lo dobbiamo contrastare con determinazione e rapidità, accelerando la transizione ecologica. La tragedia della Romagna ci ha dimostrato che la solidarietà, principio fondante della Costituzione, vive ancora oggi attraverso le giacche gialle della Protezione Civile, attraverso i giovani volontari che hanno aiutato a spalare il fango».
La Costituzione «è bella anche perché definisce un equilibrio tra i poteri, che spesso nel nostro Paese è complesso e importante nella sua fragilità. Ogni volta che si attacca la Magistratura, ogni volta che si indebolisce il Presidente della Repubblica nel suo ruolo di garante di unità nazionale, ogni volta che si vuole accentrare il potere su una persona, rischiamo di modificare l’equilibrio dei poteri sui quali è fondata la Repubblica Italiana». Poi sulla tutela della libertà di espressione «c’è confusione tra diritto al dissenso e libertà di espressione. Ognuno di voi, anche oggi, ha il diritto di contestarmi perché non condivide la mia opinione, ma non ha il diritto di impedirmi di esprimerla In un paese come l’Italia è impensabile vietare ad un Ministro di presentare un libro».
Poi conclude «La nostra Repubblica non può che vivere in un’Europa più forte. Abbiamo fatto bene a stare dalla parte dei popoli oppressi, contro l’invasione russa e dalla parte della resistenza ucraina. Ma dopo oltre un anno l’Europa deve avere più forza, per aprire un negoziato di pace, per chiedere una tregua armata. Abbiamo bisogno che la Repubblica Italiana svolga un ruolo da protagonista, con un’Europa unita, in questo caso per l’Ucraina e per la pace».
Infine: «Grazie alla Prefetto Emanuela Saveria Greco per aver organizzato questa bella manifestazione, che ha che fare con la nostra identità. Se saremo bravi ognuno di noi a svolgere il proprio lavoro, guarderemo con maggiore fiducia al futuro. Viva la Repubblica, viva l’Italia»