PESARO – Sabato 27 e domenica 28 Agosto nella bella cornice della Fondazione Oasi sul Monte San Bartolo, a Pesaro, va di scena “Interstizi, narrazioni di confine”, festival a cura di Armida Loffredo e Maria Rossi, dal titolo “La seduzione e altri demoni. L’America Latina contemporanea, tra fascino, mistero e dolore”.
“Interstizi, narrazioni di confine” si pone l’obiettivo di indagare il concetto di confine: geografico, umano, simbolico e spirituale, ospitando ogni anno studiosi e artisti che indagano il tema della frontiera e dell’incontro.
Ogni anno il Festival è dedicato a un tema diverso, con un occhio sempre aperto sulla contemporaneità e i movimenti umani più attuali.
Quest’anno il Festival sarà dedicato all’America Latina, luogo apparentemente distante geograficamente e anche poco conosciuto se non per ciò che riguarda gli attori più noti della scena letteraria, ma anche politica. In realtà il Sud America è un luogo paradigmatico, dove spesso accadono con grande anticipo fenomeni che poi si riverberano nelle nostre città e nei nostri modi di vivere.
I protagonisti di questa edizione del Festival sono: Arianna Taddei, cooperante, docente presso l’Università di Macerata, ha contribuito a riformare il sistema scolastico del Salvador e da sempre si batte per i diritti dei bambini, delle donne, di coloro che per impedimenti fisici o economici non hanno accesso a servizi fondamentali come la scuola; Roberto Mario Danese, docente di Filologia Classica all’Università di Urbino, dove insegna anche Letteratura e cinema e dirige il Master ‘Redattori per l’Informazione Culturale nei Media’, è docente della Scuola di Dottorato in Storia, Archeologia e Antropologia del Mondo Antico presso l’Università di Siena, Vice Direttore Scientifico della Fondazione Carlo Bo e uno dei massimi esperti europei di cinema e teatro; Diego Battistessa, Magister Scientiae in Studi Contemporanei dell’America Latina per l’ Università Complutense de Madrid, l’Università Centrale del Costa Rica e la UDELAR – Università de la República del Uruguay, ha lavorato in diversi contesti di cooperazione internazionale in Europa, Africa, Asia e America Latina, ha collaborato, pubblicato e tenuto conferenze come esperto del settore della cooperazione internazionale, migrazioni, diritti umani, popoli indigeni e tematiche legate all’America Latina e i Caraibi, in diverse università e istituti mondiali.
Oltre agli incontri con questi tre studiosi, le curatrici, che da anni collaborano nell’ideazione, cura e realizzazione di eventi artistici e culturali, porteranno in scena: Storia di una Indocumentata di Ilka Oliva Corado, storia di una migrazione dal Messico agli Stati attraverso il deserto di Sonora e Arizona, una narrazione per voci e canto cruda e avvincente, una storia che racchiude milioni di storie; Amori che durano poco, una raccolta di microfinzioni, piccola messa in scena del rito più teatrale che esista: l’amore; e infine The Tango Files, lettura delle pagine del testo omonimo di Lourdes Vázquez, tanghera portoricana, senza il compiacimento di un incontro letterario ma con l’affabulazione del vissuto: denso, inevitabile, affascinante, come fosse la partitura di ogni ballo possibile.
Assieme a loro, in scena: Marcello Iiriti, fisarmonica, Alberto Lombardi, chitarra, Alessia Delprete pianoforte, e il gruppo di ricerca vocale Le S., le voci degli amori che durano poco.
I tanghi vedranno in scena anche i ballerini Giovanni De Padova e Mariachiara Ballerini.
Infine, durante il festival verrà proiettato il documentario LATIDOS, presentato nell’ottobre 2021 nella project room della Fondazione Pino Pascali a Polignano a Mare, a cura di Lucia Cupertino e Maria Rossi, promosso dalla rivista La Macchina Sognante. Latidos, che in spagnolo significa battiti, rimandando all’estrema vitalità dell’arte e della cultura latinoamericana, indaga le interconnessioni tra arti visive, antropologia e letteratura nel continente sudamericano.
Tutti gli eventi sono promossi dalla Casa Editrice Arcoiris, specialista in letteratura latino americana. Il Festival sarà ospitato e patrocinato da Fondazione Oasi.