FANO – «Sperimentazione troppo breve, servono ciclabile e marciapiede» potremmo riassumere così il pensiero dell’associazione di For-bici Fano in merito alla sperimentazione effettuata su Viale Dante Alighieri e naufragata dopo poche settimane.
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Per sensibilizzare la cittadinanza la realtà ha promosso per domenica 5 marzo alle ore 11.30 un flashmob presso l’Anfiteatro Rastatt: «C’è poco da sperimentare in una strada in cui i residenti non possono entrare in casa e i pedoni sono costretti a camminare in mezzo alla carreggiata a causa del parcheggio a spina di pesce in entrambi i lati. Per non parlare dei rischi di coloro che pedalano a contatto delle auto in corsa, in mancanza di una ciclabile che ha proprio lo scopo di garantire la loro incolumità. Si tratta quindi soprattutto di problemi di sicurezza, di recente aggravatisi per il continuo transito di mezzi pesanti spesso bloccati proprio dalle auto in sosta».
FIAB For-Bici Fano si appella al Codice della Strada vigente che, ricordano «Va applicato e non interpretato; in particolare l’art. 157 che tra l’altro recita: ‘Qualora non esista marciapiede rialzato, deve essere lasciato uno spazio sufficiente per il transito dei pedoni, comunque non inferiore ad un metro’ mentre per quanto riguarda la mobilità ciclistica il Parlamento Europeo, nella recente risoluzione del Parlamento Europeo TA-9-2023-0058 sulla strategia per la mobilità ciclistica, al punto 6 dichiara che: “la pianificazione delle infrastrutture urbane dovrebbe essere sviluppata conformemente alla legislazione dell’UE in materia di sicurezza stradale, comprese le norme di sicurezza per gli spostamenti in bicicletta”. Questo vale per tutta via Alighieri e non solo per un breve tratto».
In conclusione quindi: «Oltre al marciapiede, serve la pista ciclabile anche perché rappresenta la corsia in senso inverso rispetto a quella del parallelo viale Adriatico, ed è utile per alleggerire il traffico motorizzato; insomma, una bici in più è un’auto in meno. Dipende poi anche dai residenti far rispettare certe norme magari facendo ricorso ad autorità di livello superiore, come è già capitato, perché la sicurezza stradale non è un optional».
Poi una proposta su grande scala: «Proprio in queste settimane in tutta Italia è partita la campagna “città 30 subito” promossa da tante importanti associazioni come FIAB Italia, Legambiente, Fondazione Michele Scarponi, ecc. che si battono per ottenere strade più sicure riducendo la velocità delle auto in ambito urbano dove, purtroppo, ogni anno si registrano tantissimi incidenti gravi con morti, feriti, invalidi e danni incalcolabili».