PESARO – Lo sviluppo del mercato immobiliare durante la pandemia. Le compravendite aumentano, ma ci sono delle incognite che preoccupano i referenti del settore.
La Fiaip Pesaro Urbino, Federazione italiana agenti immobiliari professionali, ha pubblicato il nuovo osservatorio curato da Università di Urbino e Politecnica delle Marche. Le compravendite di immobili sono state 2207 in provincia di Pesaro e 886 nel capoluogo. Il dato pre-covid parla di 3075 vendite in provincia e 982 a Pesaro. Secondo il report se nel 2019 ci volevano 8 mesi per la trattativa, ora il dato è arrivato a 5 e lo sconto medio richiesto è del 14%. La fiducia nel comparto è alta tanto che il 54% degli agenti immobiliari pensa che le compravendite aumenteranno nel 2022.
Il presidente Fiaip pesarese Tommaso Andreani spiega i numeri: «Sono dati che tengono conto del periodo del lockdown del 2020, ma già in questi primi mesi notiamo un nuovo mercato. C’è molto entusiasmo, il costo del denaro è basso e dunque l’apertura di mutui agevola le trattative. I prezzi sono stabili, in leggero calo su quanto è già sul mercato (3,2% a Pesaro e – 1,8% in provincia). Notiamo una corsa per accedere al bonus 110%, ristrutturazioni e bonus facciate ma questo comporta due conseguenze. Il nuovo o il ristrutturato segue l’aumento dei costi delle materie prime e anche il prezzo di vendita finale ne è condizionato. Speriamo questo rimbalzo sia solo momentaneo, ma serve anche una certezza rispetto alla data di chiusura dei bonus». E poi c’è il rallentamento delle pratiche dei bonus. «Gli uffici di enti pubblici ancora in smart working hanno rallentato il sistema e anche noi notiamo che tutto rischia di ingolfarsi per le compravendite. Altrimenti, per quello che concerne gli immobili disponibili sul mercato i tempi di trattativa si sono ridotti».
Secondo il report il 10% delle abitazioni acquistate arriva da parte di imprese, il 90% da privati. Il 16% degli acquirenti ha tra i 20 e 30 anni, il 47% tra i 31 e i 40anni e il 37% oltre i 41 anni. Il 62% dei casi vede nuclei di 3 o più componenti familiari acquistare casa mentre il 69% ricorre al mutuo, dato aumentato del 10% rispetto all’anno precedente. Per il 76% l’acquisto è una prima casa, per il 21% seconda e il 70% chiede un trilocale.
«L’acquisto della prima casa – continua Andreani – è legato alle famiglie e al cambio di abitazione alla ricerca di balconi e giardini, tendenza dettata dal covid e dai lockdown. Ma notiamo che il mercato chiede i bilocali, soprattutto come forma di investimento. Privati e imprenditori li comprano e li mettono a reddito in affitto. È un altro chiaro segnale che il mercato immobiliare è una forma di investimento su cui puntare».
Quanto ai prezzi il 32% delle vendite è tra i 150 e i 200 mila euro, mentre il 22% tra i 200 e i 250 mila. Arriva al 7% il dato degli immobili venduti sopra i 400 mila euro ben oltre il 2% dello scorso anno. Cresce la richiesta per gli immobili nel semicentro (48%) sempre legata alla necessità di avere spazi aperti.
Gli affitti vanno forte. Le richieste arrivano da lavoratori, professionisti ma anche persone separate. Il 42% ha tra i 30 e i 40 anni, il 31% sopra i 40. Il 47% sono famiglie, ma un 34% coppie: si cercano dunque bilocali e trilocali.
Considerazione a parte sul San Bartolo dove i prezzi vanno tra i 1800 e i 2200 al metro quadro. «Dopo che la Lonely Planet ha decretato le Marche come la seconda regione più bella al mondo, abbiamo avuto tante richieste da parte di stranieri, soprattutto del Nord Europa. Questo sia per compravendite anche nell’entroterra ma anche per affitti in estate. Il mercato sta rispondendo bene alla crisi pandemica».
Su questo tema Emanuele Fiori, presidente regionale Fiaip sottolinea: «Il turismo è un volano economico per il territorio, dunque ambiente e sviluppo sono due temi che possono mettere in moto tutte le categorie economiche».
Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip ha sottolineato: «L’immobiliare è un motore dell’economia. Con il pnrr dobbiamo dare vita a città sostenibili, innovative e digitalizzate in cui la politica urbanistica contempli anche il settore dei trasporti, tutela dell’ambiente e sicurezza. Serve però una semplificazione delle procedure pubbliche».