PESARO – È di qualche giorno fa la conferma che non vi sarà alcuna proroga per il mercato tutelato: dal 10 gennaio i clienti dovranno scegliere un fornitore sul mercato libero del gas. Per l’energia elettrica c’è tempo fino ad aprile.
Per la Cgil Pesaro: «Un passaggio all’insegna della confusione e della disinformazione, che sta creando dubbi e preoccupazioni nei cittadini, soprattutto quelli più anziani. Purtroppo, non possiamo che condividere le preoccupazioni dei cittadini. Ci spiace dover smentire gli incitamenti e i veri e propri spot in direzione della liberalizzazione, fatti da esponenti del governo e da esperti del settore: dati alla mano, per chi effettua il passaggio oggi, il mercato libero non è più conveniente di quello tutelato. Di fatto tale passaggio penalizzerà economicamente (e non solo) i cittadini, in una fase economica tutt’altro che rosea».
L’ Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha analizzato, facendo riferimento a novembre, le offerte di 8 aziende fornitrici che operano a livello nazionale, confrontando i costi complessivi annui per un consumo medio di 1.400 metri cubi di gas.
Dallo studio emerge chiaramente che, ad oggi, in nessun caso il mercato libero con offerte a prezzo fisso è più conveniente rispetto al mercato tutelato con aumenti percentuali dall’8% al 128%.
Facendo il confronto tra le offerte sul mercato libero, tra quelle a prezzo fisso e a prezzo variabile, nella maggior parte dei casi queste ultime risultano più care. Solo in tre casi si hanno offerte a prezzo fisso meno care, ma con un margine di convenienza estremamente ridotto (dal -4% al -8%). Questo dimostra quanto sia scarsa la competitività di un mercato che, sebbene esista da 10 anni, ancora non è riuscito a sviluppare al suo interno concorrenza, correttezza e trasparenza.
«In questo scenario abbandonare il mercato tutelato (che sarà riservato solo ai clienti vulnerabili), significa lasciare i cittadini in pasto ai gestori che saranno liberi di gestire prezzi e condizioni contrattuali con l’intero corollario di abusi, scorrettezze e mancata chiarezza che, in molti casi, li ha contraddistinti fino ad oggi. Alla luce di tale ragione chiediamo, insieme alle principali Associazioni dei consumatori, di adottare le opportune tutele per i cittadini, avviando, prima del passaggio, una seria campagna informativa (promessa ma mai effettuata), nonché disponendo un reale albo dei venditori che li certifichi dal punto di vista della correttezza e della trasparenza nelle pratiche commerciali, nonché da quello della sostenibilità ambientale ed economica. Abbiamo chiesto ad Arera, inoltre, di ampliare il perimetro dei clienti vulnerabili, in quanto l’attuale disposizione sui disabili appare discriminatoria. Non si può e non si deve lasciare i cittadini in balia del caos e della campagna di disinformazione da parte di call center intenti unicamente ad accaparrarsi contratti».