PESARO – La città ha onorato il Giorno del Ricordo delle Foibe, che ricorre lunedì 10 febbraio, con le iniziative promosse dalla Presidenza del Consiglio comunale in collaborazione con la Prefettura di Pesaro e Urbino e l’Ufficio Scolastico provinciale di Pesaro e Urbino.
«Questa non è solo una giornata di ricordo, ma un momento per rinnovare il nostro impegno affinché la tragedia delle foibe, delle violenze subite dai nostri connazionali e dell’esodo giuliano-dalmata non vengano mai dimenticate» ha detto il sindaco Andrea Biancani che ha proseguito ricordando che, nel 2004, sotto la guida Ciampi, «l’Italia trovò il coraggio di guardare in faccia la realtà, istituendo questa importante giornata volta a conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra». Infine il ricordo dell’opera di Padre Damiani che il sindaco ha fatto rivolgendosi a studenti e studentesse: «Non solo ha offerto sostegno alle famiglie giuliano-dalmate, ma si è anche fatto carico di preservarne la memoria storica, di raccontare e trasmettere alle nuove generazioni l’importanza di non dimenticare».
Le celebrazioni sono iniziate a Trebbiantico, con la deposizione della corona commemorativa al cippo del Parco degli esuli giuliano-dalmati a cui hanno partecipato la prefetta di Pesaro e Urbino Emanuela Saveria Greco, il presidente del Consiglio comunale Enzo Belloni, l’assessora alle Politiche educative Camilla Murgia, i consiglieri comunali e i rappresentanti della comunità giuliano-dalmata che hanno letto la Preghiera per le vittime delle foibe.

Le celebrazioni si sono poi spostate nel Salone Metaurense di Palazzo Ducale, sede della Prefettura di Pesaro e Urbino che ha accolto il Consiglio comunale dedicato al Giorno del Ricordo. La prefetta Greco, ha sottolineato che il Giorno del Ricordo, «Ci riporta al dolore e alla sofferenza di chi ha vissuto la crudele esperienza delle foibe e dell’esodo. Ci aiuta non solo a rievocare fatti storici ma ad ascoltare il grido silenzioso di chi ha pagato con la propria storia un prezzo incommensurabile».
«Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli fiumani, giuliani, istriani e dalmati, non possono essere dimenticate, sminuite rimosse – ha continuato – fanno parte a piena titolo della storia nazionale. Sono un capitolo che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo». E ancora, «È grazie alla lotta strenua degli esuli e dei loro discendenti se oggi il triste capitolo delle foibe e dell’esodo è uscito dal cono ombra ed è entrato a fare parte della storia nazionale conquistando, dolorosamente, la dignità della memoria». Infine il monito: «Non lasciamo cadere anche il ricordo nelle profondità oscure della terra».
La mattinata ha previsto gli interventi del presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini, della vicesindaca di Urbino Giulia Volponi, della dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Alessandra Belloni. A questi, sono seguitele testimonianze di Milena Trolis, rappresentante del comitato di Pesaro dell’associazione nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia e Marialena Tamino, della comunità giuliano-dalmata di Pesaro e l’intervento del professor Riccardo Paolo Uguccioni, presidente della Società Pesarese di Studi Storici.
Ad aprire i lavori del Consiglio comunale, è stato il presidente Belloni: «Sono fatti che dovrebbero essere analizzati e compresi al meglio dai ragazzi, che dovrebbero poterli trovare nei testi scolastici. L’augurio è che questa giornata possa fungere da stimolo per cambiare, aggiornandoli, gli strumenti che abbiamo per riflettere sulla storia e sul nostro modo di raccontarci» ha concluso Belloni citando, tra l’altro, il valore dell’opera di Padre Damiani a Pesaro.
A prendere la parola, anche Camilla Murgia, assessora alle Politiche educative: «Partecipare a queste iniziative significa, per studentesse e studenti, sviluppare un pensiero critico fondamentale per discernere quello che è giusto da quello che è sbagliato, e porre le basi per la costruzione di un futuro più equo per tutte e tutti. E ancora, Le scuole rappresentano il futuro e grazie al lavoro straordinario dei docenti, la riflessione fatta in preparazione a momenti istituzionali come quello di oggi riescono a riporre la verità storica dentro racconti che spesso vengono manipolati dagli aspetti politici. Grazie dunque a tutte le ragazze e ai ragazzi del territorio, e in particolare a quelli del Polo 3, vincitore di un premio nazionale assegnato dal Quirinale».
A intervallare i momenti sono stati, dopo l’Inno d’Italia, l’Inno Europeo e il “Va, Pensiero”, le canzoni di Simone Cristicchi “Magazzino 18” e “Le poche cose che contano”. A concludere la mattinata, il contributo delle studentesse e degli studenti della “3^ G Turistico” del Polo 3 di Fano.