PESARO – La crisi morde, il potere d’acquisto delle famiglie cala e i sindacati chiedono misure per andare incontro alle difficoltà. Lo fanno con un documento indirizzato alle amministrazioni comunali.
Le Segreterie di Cgil Cisl e Uil della provincia di Pesaro e Urbino anche quest’anno hanno elaborato una piattaforma unitaria per esprimere e richiedere alle amministrazioni comunali dell’intera provincia di aprire un confronto finalizzato alla contrattazione delle politiche sociali da implementare nei singoli territori comunali e negli ambiti sociali.
I contenuti e gli obiettivi contenuti nella piattaforma tengono conto necessariamente della situazione emergenziale dovuta alla pandemia e delle conseguenze negative che questa ha prodotto sui redditi e nella vita di molte famiglie e di tanti lavoratori e pensionati.
«Per questo, sebbene alcune nostre richieste ricalcano le medesime già avanzate negli anni precedenti, alcune misure che vorremmo discutere con le amministrazioni comunali, vanno rielaborate sia in termini di accesso sia in termini di applicazione – dicono i sindacati – Come ad esempio il fondo anticrisi, l’applicazione modulata delle imposte locali, i regolamenti di accesso a servizi a domanda diretta, il trasporto pubblico locale, le politiche di contrasto alle dipendenze patologiche e altro.
Tra le nostre richieste vi è anche l’estensione nell’applicazione e accesso agli strumenti di tutela, c’è la richiesta di applicare l’Isee lineare nonché di adottare lo strumento dell’Isee di ambito per evitare disparità di trattamento nell’accesso al medesimo istituto di tutela tra comuni del medesimo ambito sociale».
Tra i temi la tassazione con la riduzione dell’Irpef che per molti comuni è al massimo, quanto alla Tassa sui rifiuti i sindacati vorrebbero rivedere i parametri e istituire dei fondi per sgravare famiglie più in difficoltà. Quanto ai fondi europei l’obiettivo dei sindacati è generare sviluppo e lavoro investendo in industria 4.0 e infrastrutture come la Fano-Grosseto, capaci di dare lavoro e occupazione. Quanto agli appalti pubblici locali, per quelli di importi “sottosoglia” la possibilità di affidarli a ditte locali, garantendo quindi liquidità alle imprese del territorio.
Cgil, Cisl e Uil chiedono «di rilanciare le politiche abitative in un’ottica di rivisitazione complessiva delle politiche urbanistiche del territorio e di sviluppo di nuove forme di welfare, che vadano nella direzione di ripensare i luoghi del vivere anche in un’ottica di miglioramento della salute e del benessere collettivo.
Unitariamente abbiamo anche evidenziato quanto importante nei prossimi mesi sarà discutere e programmare con le amministrazioni in materia di politiche di investimento e sviluppo, nell’ottica di utilizzare al meglio le risorse economiche che l’Unione Europea metterà a disposizione del Paese e delle nostre città.
Ora auspichiamo che si aprano presto i tavoli di confronto con le amministrazioni locali, al fine di giungere celermente a intese operative, utili al sostegno dei redditi delle famiglie, a partire da quelle più bisognose e per sostenere questa fase difficilissima di tanti e tanti lavoratori, soprattutto quelli precari che hanno perso o stanno perdendo il lavoro».