Pesaro

Fotovoltaico a Villa Fastiggi, sit in per dire “no”. Ma c’è anche la polemica politica

Decine di persone alla manifestazione. Biancani: «Si usino i tetti di capannoni non campi fertili». Vieni Oltre: «Kermesse di partito»

PESARO – Fotovoltaico in terreno agricolo a Villa Fastiggi, secco no di residenti e ambientalisti che hanno effettuato un sit in in via Sala.

Il rischio è che dieci ettari di terreno agricolo, fin qui culla di ottimi foraggi destinati alla produzione del parmigiano, sono diventati il simbolo del ‘no’ al fotovoltaico speculativo su suolo agricolo. Gli striscioni recitano “I pannelli sui tetti e l’agricoltura sui campi”. Alla manifestazione organizzata dall’Associazione Upupa, rappresentata dalla Presidentessa Flavia Magi, decine di persone.  

Il consigliere regionale Andrea Biancani era in prima fila: «Sono contrario all’impianto fotovoltaico su terreni agricoli di Villa Fastiggi, così come a tutti i progetti di impianti simili in aree che fino ad oggi erano coltivate. Stanno arrivando nei Comuni di tutta la Regione tantissime richieste per realizzare questo tipo di progetti. Le nuove norme stabiliscono che le Regioni debbano indicare quali sono le aree idonee per gli impianti di energia rinnovabile, ma sulla base di criteri nazionali che dovevano essere pubblicanti nel 2022 ma non sono mai usciti».

«Non c’è nessuna contrarietà alle rinnovabili – precisa Biancani – ma solo alle scelte di dove collocare gli impianti. Quella della sostenibilità è la strada giusta e l’energia rinnovabile gioca un ruolo fondamentale nella lotta al cambiamento climatico, ed è importante incentivarla, ma servono delle regole chiare. La Regione Marche deve governare lo sviluppo di questi impianti, non ostacolandone la costruzione, ma fissando delle regole che prediligano gli impianti meno impattanti, dicendo “NO” alla realizzazione di impianti nei terreni agricoli coltivati o coltivabili. Dovremmo puntare a impianti realizzati sul costruito, utilizzando tetti di edifici agricoli, industriali e residenziali, limitando gli impianti a terra a quei terreni privi di utilizzo agricolo o alle aree urbane compatibili con impianti rialzati, come ad esempio i parcheggi».

Critiche arrivano invece da Italo Campagnoli, portavoce della lista Vieni Oltre. «Tutto il PD mobilitato per controllare e cavalcare una protesta esplosa in quello che da sempre è uno dei quartieri elettoralmente più fedele. Tutti a ripetere che la colpa è del Governo e della Regione e a dichiarare che loro sono con i cittadini che devono farsi ascoltare dai politici. Ma i politici sono loro. Quando gli è stato fatto notare che sindaco e amministrazione potrebbero già da subito pronunciarsi sulle loro intenzioni e indicare la strada dell’installazione di pannelli nella zona industriale promuovendo così anche la bonifica di tanti capannoni, hanno fatto orecchie da mercante. In pratica una manifestazione di possibile dissenso è stata prontamente trasformata in kermesse di partito. Ma ha funzionato? Non ci è sembrato, erano in molti alla fine a storcere il naso. Non sarà facile per loro continuare a rigirare le frittate scaricando sempre le colpe sugli altri, perché anche i più fedeli cominciano a dubitare vedendoli alla prova dei fatti».