Pesaro

Frega del Silp Cgil: «Carabinieri aggrediti a Marotta: necessaria una revisione degli organici o si manda la gente al macello»

Il segretario del sindacato di polizia non ci sta: «La politica intervenga, non c'è turnover dopo i pensionamenti, siamo pochi»

Un fermo immagine della rissa a Marotta

PESARO – Aggressione ai carabinieri durante la rissa a Marotta: questione di numeri, altrimenti «si mandano le persone al macello».

A intervenire sul caso è Pierpaolo Frega del Silp Cgil, il sindacato dei lavoratori di polizia: «Le raccapriccianti immagini che girano sui vari social della rissa avvenuta all’alba fuori la discoteca Miu disco dinner, amareggiano profondamente e non devono lasciare indifferenti. Sono immagini di una violenza estrema, che solo per un caso e aggiungerei tanta fortuna, non si sono trasformate in tragedia.

L’immagine di quei carabinieri in balia degli eventi, di giovanissimi ubriachi è la perfetta sintesi di come la sicurezza del territorio e la sicurezza dei lavoratori oggi sia giunta ad un punto di non ritorno. Sono anni che lamentiamo un depauperamento delle forze in campo dovuto al pensionamento dei lavoratori e la mancanza di un turnover adeguato, ma oltre a quello una mancata progettazione e previsione delle modificate condizioni sociali. Le risse nei locali ci sono sempre state, inutile negarlo, ma la rabbia e l’esasperato consumo di alcol e droghe in questi tribolati mesi pandemici, hanno esasperato gli animi, portando atteggiamenti eccessivi e violenti in parecchi giovani».

Pierpaolo Frega, Silp Cgil

E ancora: «Ma l’attenzione, non siamo sociologi e non possiamo dare giudizi sul perché, noi la focalizziamo sulla distribuzione dei servizi sul territorio. Le varie manifestazioni che si stanno susseguendo, riguardo più o meno legittime perplessità sui vari decreti riguardo la diffusione del virus, impongono un dispendio di donne e uomini destinandoli ai servizi di ordine pubblico, quindi non potendo fare le moltiplicazione dei pani e dei pesci, i vari dirigenti degli uffici, essendo la coperta corta, sottraggono personale al controllo del territorio, già comunque in grave sofferenza atavica. E questi sono i risultati.

Vedere immagini drammatiche, dove ai colleghi, cui dedichiamo la nostra solidarietà totale va riconosciuta la grandissima professionalità e l’abilità di aver mantenuto i nervi saldi e non aver ceduto alla paura e agli eventi che li stavano travolgendo. Se così non fosse stato oggi parleremmo sicuramente di altro.

Reputiamo inaccettabile che si mandi la gente “al macello”, rimandiamo al mittente le solite frasi fatte: ”sono pagati per questo”, riteniamo invece responsabile la politica, la sua assenza e il suo inutile riempirsi la bocca sempre e solo in campagna elettorale. Qui non ci sono distinzioni di colore, purtroppo in ogni schieramento abbiamo sentito solo promesse. I fatti parlano chiaro. Intervenga il prefetto il presidente della regione e si valuti urgentemente di sottoporre al ministro dell’interno una revisione urgente delle piante organiche delle forze di polizia sul territorio».