FRONTONE – A poco più di un mese dall’alluvione del 15 settembre anche Frontone fa la conta dei danni. Ma la preoccupazione più forte riguarda la stagione invernale.
Il sindaco Daniele Tagnani è molto chiaro a riguardo: «Ad ogni pioggia forte rischiamo di andare nuovamente in crisi, se non arriveranno fondi per interventi importanti il paese si spopolerà».
È un messaggio e un appello quello che lancia il sindaco, costretto a una quotidianità difficile. «Abbiamo avuto anche noi danni per milioni di euro. Basti pensare che la strada che da Buonconsiglio va al Catria non esiste più, così come la viabilità per Caprile è compromessa. Qui pensiamo di poter riaprire a breve, ma parliamo di una viabilità minima».
Una strada importante anche per l’accesso alle cabinovie del Catria, dove si giova una bella fetta di indotto per il territorio tra neve, trekking, passeggiate, enogastronomia.
«Ora lavoriamo per la sicurezza del territorio e dei fiumi. Dobbiamo renderci conto che ora il letto del fiume è dove una volta c’era la strada. Va ricreato l’alveo fluviale distrutto del Cinisco. Per questo abbiamo chiamato in causa Provincia e Genio Civili per il ripristino. Stiamo usando fondi per l’urgenza, ma non bastano: servono fondi statali al più presto o il paese rischierà un progressivo spopolamento. Le frazioni sono state raggiunte con un minimo di viabilità ma abbiamo problemi alle fogne e idrici, parliamo di danni per oltre 5 milioni di euro».
Non solo danni al patrimonio pubblico, anche il privato è in sofferenza. «Il ristorante Mandrale è stato spazzato via e il Daino ha avuto ingenti danni. Ci sono altre situazioni di difficoltà per imprese e locali. Per fortuna il livello di produttività c’è ancora e non è stato azzerato. L’inverno è alle porte e rischiamo di andare seriamente in difficoltà se non arriveranno aiuti. Il nostro è un borgo di 1200 abitanti che rischia lo spopolamento. Servono risposte veloci per ripartire e avere un futuro».