Pesaro

Fuga di medici da Pesaro e precari. «Il nuovo ospedale? Sarà organizzato su quattro sedi»

I consiglieri Dem Vitri e Biancani: «Riorganizzazione con possibili turni su Pesaro, Fano, Urbino e Pergola». Ruggeri (M5S): «Mi rivolgerò alla Prefettura»

L'ospedale di Pesaro

PESARO – Nuovo ospedale, la riorganizzazione è su 4 strutture. La Regione ha risposto a una interrogazione dei consiglieri Dem Vitri e Biancani sulle dimissioni del personale medico. E sempre in tema di sanità la consigliera M5S ha parlato del futuro dei precari.

«Partendo dall’aumento del 39% delle dimissioni nel 2021 rispetto al 2020, segnalato dalla Corte dei Conti in occasione della parifica del rendiconto della Regione – spiegano – sarebbe stato utile sapere quanti e dove i medici si sono già dimessi e quanti sono i procedimenti in corso di dimissioni volontarie, ma l’assessore ha preferito schivare queste domande, fornendo solo dati, non richiesti, sui pensionamenti. Mi viene il dubbio se questi numeri non sono stai forniti perché particolarmente preoccupanti».

«La realtà – afferma Biancani – è che i bandi restano deserti, cresce il numero dei turni senza copertura, aumenta la presenza di medici privati in corsia con una lievitazione dei costi per il sistema sanitario e, paradossalmente, con un aggravio di lavoro per il personale dipendente. Perché i turni più scomodi, ma meno remunerati, questo va evidenziato, spesso continuano ad essere assegnati ai dipendenti pubblici».

La riforma sanitaria varata dalla Regione prevede la chiusura dell’Azienda Marche Nord e la cancellazione del progetto di un ospedale da 650 posti con reparti di eccellenza. «Questo ha notevolmente ridotto le possibilità di crescita professionale – proseguono Vitri e Biancani – La nuova organizzazione prevede un presidio ospedaliero unico all’interno della stessa Azienda sanitaria territoriale, suddiviso in 4 diverse sedi, Pesaro, Fano, Pergola e Urbino. È incredibile prendere atto che dopo anni di battaglie dell’attuale maggioranza contro il progetto di un ospedale nuovo, come era previsto per Pesaro e Fano, oggi la sua riforma preveda un ospedale unico, non su 2 presidi, ma addirittura con 4 plessi. Il rischio sarà, essendo un ospedale unico, la chiusura di alcuni reparti, un livellamento verso il basso delle prestazioni e la crescita della mobilità passiva».

Di qui la domanda: «perché un medico di fronte alla prospettiva di dover svolgere turni ancora più gravosi, con una disparità di trattamento economico rispetto ai colleghi del privato e il rischio di dover esercitare in quattro sedi ospedaliere diverse, non dovrebbe valutare le dimissioni per passare alla sanità privata o in strutture più organizzate? Così difficilmente si potrà bloccare la fuga dei medici».

Marta Ruggeri (M5S) invece ha discusso il suo atto ispettivo sul futuro di circa 200 lavoratori assunti a tempo determinato da Marche Nord e Area Vasta 1, in particolare durante le fasi più acute dell’emergenza Covid. «L’assessore Saltamartini – spiega la capogruppo dei 5 Stelle – si è limitato a confermare un’informazione già nota e cioè che il personale sanitario in questione è stato prorogato fino ad aprile, in attesa di conoscere la nuova ripartizione del fondo nazionale. Ho espresso soddisfazione solo parziale, perché i sindacati avevano chiesto un’estensione contrattuale di trentasei mesi e non di quattro. Scena muta, invece, sulle altre quattro domande. Per questo mi rivolgerò alla Prefettura di Ancona».
L’interrogazione di Ruggeri puntava a chiarire a quanto ammontino il tetto massimo di spesa per il personale sanitario nelle Marche e la spesa sostenuta attualmente (distinguendo fra lavoratori assunti attraverso procedure ordinarie oppure in base a deroghe alla normativa); in quale misura percentuale sia stata aumentata la spesa dal 2019 in poi; se le aziende sanitarie marchigiane abbiano provveduto a una ricognizione del personale da stabilizzare e se il risultato della verifica sia stato tenuto in conto dagli specifici piani triennali.