PESARO – Furti nei garages a Pesaro, ecco come è stato individuato uno dei responsabili. Personale della Polizia di Stato in servizio alla Squadra Mobile di Pesaro, al termine di un’operazione mirata al contrasto dei reati contro il patrimonio, ha sottoposto a fermo un cittadino moldavo, sospettato dei reati di ricettazione, di possesso di documento di identità falso e di resistenza a Pubblico Ufficiale.
L’indagine traeva origine da una serie di furti all’interno di garage consumati in un’unica nottata, fra l’8 ed il 9 giugno scorsi. Nella circostanza una decina di box auto di pertinenza di abitazioni del quartiere Muraglia di Pesaro sono stati visitati dai ladri, che si si sono impossessati di un’autovettura Porche Carrera Cabrio, oltre che di alcune biciclette, di capi d’abbigliamento e di altri oggetti, avvalorando l’ipotesi che in città fosse attiva una nuova banda specializzata in tale tipologia di “colpi”.
Gli investigatori della Squadra Mobile di Pesaro hanno avviato immediatamente le indagini, riuscendo, anche grazie all’ausilio delle telecamere di sorveglianza presenti a Pesaro e Fano, a individuare la costosa cabriolet nei pressi di un casolare abbandonato, in località Monteschiantello di Fano.
Giunti sul posto, i poliziotti hanno sorpreso all’interno dell’edificio tre uomini che, nel tentativo di darsi alla fuga, hanno ingaggiato con loro una violenta colluttazione. Due dei sospettati riuscivano infine a lanciarsi da una finestra e ad allontanarsi, facendo perdere le proprie tracce, mentre un terzo individuo, nonostante la strenua resistenza opposta, veniva bloccato.
L’uomo, di origine moldava, è stato trovato in possesso di una carta di identità rumena falsa, utilizzabile per spostarsi nell’ambito della Comunità Europea.
All’interno del casolare, abbandonato da anni, venivano rinvenute le chiavi della Porsche e alcune scarpe di marca, provento delle razzie nei garage.
L’uomo, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, è stato condotto presso il carcere di Villa Fastiggi.
Così, in meno di 12 ore dalla sua sottrazione, la cabrio della casa di Stuttgart veniva riconsegnata al legittimo proprietario e riportata al sicuro nel suo garage.
Al termine dell’udienza di convalida del fermo, conclusasi con esito positivo il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Pesaro disponeva la custodia cautelare in carcere.