GABICCE – Si moltiplicano gli avvistamenti e gli incontri (troppo) ravvicinati con lupi nel Pesarese. Difficile anche in questo caso capire se si tratti di ibridi, frutti di incroci ma questa specifica poco o nulla toglie allo spavento della diretta interessata.
L’incontro si è consumato stavolta a Gabicce Monte; a raccontarlo è stata la diretta interessata su di una nota piazza social: «Ero con mia madre e i cani mi sono fermata da Padre Pio (la statua presente nella zona, ndr), mi si sono avvicinati quattro. Di fretta ho caricato i cani e siamo corse dietro i lupi correvano in mezzo alla strada poi prima della Baita a Gabicce Monte sono entrati sulla strada superiore. Me la sono fatta addosso».
Non si tratta di avvistamenti isolati: un episodio analogo si era verificato circa un mese fa a Gradara; dopo di quello altre segnalazioni erano giunte da Pesaro, Mondolfo e Gabicce Mare.
Negli ultimi giorni il delicato dibattito sulla convivenza tra animali selvatici e popolazione è tornato in auge. In queste ore stanno facendo molto discutere la proposta di legge regionale per l’eventuale riapertura della caccia al lupo, avanzata dai consiglieri di maggioranza Mirko Bilò (Lega), e Giacomo Rossi (Civici). Al riguardo la proposta è stata aspramente bocciata da la Lac che, attraverso il delegato Danilo Baldini, ha espresso tutto il suo dissenso contestandone tutti gli aspetti: «In tutto il Pianeta, negli ultimi 150 anni, non sono mai stati registrati casi di attacchi all’uomo da parte di lupi, inoltre è dimostrato dall’esame delle loro feci che le loro prede preferite non sono i bambini o i nostri cagnolini, bensì i cinghiali ed i caprioli. In realtà quindi – conclude – questa proposta di legge, con la scusa di tutelare gli allevatori, è l’ennesimo regalo dei politici ai cacciatori».
La risposta è arrivata da parte del consigliere regionale Mirko Bilò: «Anche nella provincia di Ancona gli attacchi di lupi e di ibridi sono all’ordine del giorno e non possiamo far finta di nulla. Dopo gli attacchi di Senigallia dei mesi scorsi, questi episodi si fanno sempre più frequenti, anche a ridosso dei nostri centri abitati. Noi siamo stati eletti per risolvere i problemi e anche questo problema va affrontato. La normativa è statale ed europea, per questo abbiamo usato lo strumento normativo della Proposta di Legge alle Camere, affinché lo Stato chieda le dovute deroghe all’Europa così come avviene in altre nazioni europee».