PESARO – La città ha onorato il Giorno della Memoria, che ricorre il 27 gennaio, con il Consiglio comunale che si è svolto nel salone Metaurense di Palazzo Ducale e con i Tavoli di lavoro tematici che si sono svolti insieme ai giovani degli istituti secondari di secondo grado di Pesaro in dialogo con esperti.
«Il Giorno della Memoria è un momento fondamentale per fare i conti con il passato e rinnovare il nostro impegno, affinché simili atrocità non accadano mai più» ha detto il sindaco Andrea Biancani intervenuto nel Consiglio comunale. «Tra pochi anni, purtroppo, il mondo non potrà più ascoltare la voce delle ultime memorie di chi quel dramma l’ha vissuto sulla sua pelle – ha proseguito -. Per questo, il nostro compito – e soprattutto quello dei giovani – è e sarà ancora più importante: dobbiamo attivarci fin da ora per salvaguardare le testimonianze dirette». Il sindaco ha poi rivolto il suo pensiero «a chi ha sofferto e continua a soffrire, a chi ha perso la vita in seguito all’odio e alla violenza, a chi lotta quotidianamente contro ogni forma di discriminazione, ma anche a chi non si arrende e non volta la faccia dall’altra parte» con un riferimento particolare alla senatrice a vita e cittadina onoraria di Pesaro Liliana Segre, «Una donna di cui siamo orgogliosi, capace di parlare ai giovani, che ci insegna – ogni giorno – a custodire il passato essendo attivi nel presente, con un agire impegnato e concreto rivolto all’inclusione, alla solidarietà e contro l’indifferenza, promuovendo la cultura della Pace». Biancani ha poi concluso che «La memoria è la nostra responsabilità verso le vittime, verso le generazioni future, verso la verità».
L’appuntamento, promosso da Comune di Pesaro, Prefettura di Pesaro e Urbino e Ufficio scolastico provinciale, si è svolto alla presenza delle studentesse e degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della città e del Conservatorio Rossini impegnati, la mattina, nei 5 tavoli tematici promossi insieme ad esperti per «trasformare la memoria in un’azione collettiva per non far riaccadere mai più quanto successo nella metà del Novecento». Ad aprire la cerimonia a Palazzo Ducale, è stato l’Inno di Mameli, a cura del Conservatorio G. Rossini, eseguito dalla SaxOrchestra preparata dal M° Stefano Venturi e diretta dall’allievo del corso di direzione del M° Manlio Benzi, Nikolas Nevio Monti. Gli stessi allieve e allievi hanno inoltre eseguito, in chiusura dell’evento, “Deborah’s Theme” di Ennio Morricone e “Schindler’s List” di John Williams (trascrizione di Michele Mangani).
Alla musica sono poi seguite le parole del Prefetto di Pesaro e Urbino Emanuela Saveria Greco: «La commemorazione di oggi ci invita a riflettere sul valore dell’Olocausto, un capitolo buio della storia che non dev’essere dimenticato. È anche occasione per rivolgere il pensiero ai conflitti ancora in corso, con la speranza che la tregua finalmente firmata in Medio Oriente possa essere d’esempio per trovare la via di pace per tutte le altre guerre».
Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini, ha riportato alcuni passi de “La notte” romanzo autobiografico di Elie Wiesel, per poi aggiungere: «La Shoah ha causato sofferenze e crimini atroci che non dobbiamo dimenticare, soprattutto oggi che sta emergendo la tendenza del “Shoah washing”, per modificare la percezione della storia passata. Ma tutti sapevano e tutti erano a conoscenza di quanto stava avvenendo». E ancora, sul viaggio fatto al Memoriale dei bambini di Gerusalemme: «Qui ogni giorno vengono ripetuti i nomi dei piccoli morti nei campi di concentramento. Appena si esce si legge la scritta “Perdonare non significa dimenticare”. È un obbligo che abbiamo nei confronti delle ragazze e dei ragazzi che stanno crescendo che ci impone di tenere alta l’attenzione. Far finta che non sia successo niente è da vigliacchi».
Durante la cerimonia, il Prefetto Greco, insieme alle istituzioni e a ragazze e ragazzi, ha consegnato le Medaglie d’onore ai famigliari e cari di Gennaro Arduini, Emilio Gasperini, Guido Zonghetti, Bruno Albertini, Arnaldo Baldini, Angelo di Orazio, Pasquale Lorenzi, Giuseppe Michelacci, Alberico Tombari (accompagnato dal nipote della 4^B della Corridoni di Fano) e Armando Vitali; internati militari italiani, catturati dopo l’armistizio dell’8 settembre, e deportati nei lager. «A loro va la nostra gratitudine – ha detto il Prefetto Greco – consapevoli che è anche grazie ai loro sacrifici se oggi possiamo godere del bene più prezioso: la libertà. Con questo riconoscimento il loro ricordo rimarrà indelebile nella storia».
Nel salutare il Consiglio comunale e le autorità presenti, il presidente Enzo Belloni, ha rivolto un “grazie” alle studentesse e agli studenti di Pesaro, «per aver ripercorso queste pagine buie di storia, per esservi emozionati, vergognati e indignati per quanto le generazioni passate sono state in grado di fare. Allo stesso tempo ricordo la “responsabilità della memoria” di chi quegli anni li ha vissuti più da vicino; le persone della mia generazione e delle precedenti che devono assumersi l’impegno di non smettere di raccontare quanto è successo, magari riportando le parole dei loro genitori e nonni. Ricordo anche la responsabilità della politica, al suo ruolo fondamentale di difesa e proposta di idee deve affiancare l’impegno per evitare che le fratture sociali si allarghino portando a quei divari che generano conflitti».
Alessandra Belloni, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, rivolgendosi ai giovani, ha ricordato loro che «Le conquiste di pace e democrazia sono esaltanti e vanno salvaguardate» e come «di fronte alle tentazioni di risolvere le controversie con la violenza, occorre usare lo strumento della cultura “che unisce e non può separare. Coltivate il sapere e ostinatevi a rimanere fiduciosi nel futuro». E poi l’esortazione a «Sappiate agire come i Giusti che con il loro coraggio e il loro sacrificio ancor oggi ci indicano la direzione da seguire” per contribuire a «un mondo pacifico che alimenta la memoria come nutrice del futuro».
Camilla Murgia, assessora alle Politiche educative di Pesaro, ha sottolineato: «Come ogni anno le scuole sono grandi protagoniste di questa giornata e di quelle che seguiranno nel segno della Memoria e dell’impegno. Un contributo attivo e critico grazie a docenti sensibili e a dirigenti sempre disponibili a collaborare. L’odio non vincerà».
Gli appuntamenti non sono finiti
Martedì 28 gennaio, ore 21 / Teatro Rossini “Eravamo il suono – La storia dell’orchestra femminile di Auschwitz”. Concerto spettacolo di Orchestra Olimpia tratto dall’omonimo libro di Matteo Corradini. Con Clio Gaudenzi, regia di Valeria Fornoni. Biglietti su Vivaticket e al botteghino del Teatro Rossini; con la partecipazione di studentesse e studenti.
Mercoledì 29 gennaio, ore 9.15 / Teatro Sperimentale Spettacolo “E per questo resisto – Voci e musiche per ricordare la Shoah” una narrazione in musica che racconta la Shoah attraverso le testimonianze di ragazzi e ragazze. Di Associazione Caotica e Flexus Band; testi e regia di Alessia Canducci. Per le scuole secondarie di primo grado della città (progetto Muse)
Venerdì 31 gennaio, ore 18.00 / Biblioteca Bobbato “Fotografare la Shoah – Comprendere le immagini della distruzione degli ebrei” (Torino, Einaudi, 2025). Un libro sulle modalità con cui la Shoah è stata rappresentata e interpretata attraverso le fotografie. Con l’autrice Laura Fontana e lo storico Daniele Susini; a cura di Archivio di Stato e ISCOP, Biblioteca Bobbato
Martedì 4 febbraio, alle ore 17.00 / Salone nobile “Antonia Pallerini” di Palazzo Gradari “Boschi cantante per me” (Enciclopedia delle Donne, 2025) antologia a cura di Anna Paola Moretti; presentazione del libro sulle poesie di donne del campo di Ravensbruck con Barbara Berruti
Martedì 18 febbraio, alle ore 19 / spazio bianco Inaugurazione mostra fotografica “Adelmo e gli altri, omosessuali al confino in Lucania” promossa da Agedo Marche, Arcigay Pesaro e Urbino. Mostra visitabile fino al 28 febbraio, dalle ore 17 alle 19 a ingresso libero
Sabato 22 febbraio, alle ore 17.30 / Biblioteca San Giovanni Presentazione del libro UN EDUCATORE AD AUSCHWITZ, UNA STORIA DIMENTICATA: L’OMOCAUSTO (Edizioni La Meridiana, 2023), con Carlo Scovino autore del libro in collaborazione con Amnesty, Agedo Marche e Arcigay Pesaro e Urbino.