Pesaro

Guardia medica a Vallefoglia, Gabicce-Gradara sospesa. Vitri: «Chiediamo la riapertura»

La consigliera: «Retribuzioni basse, mancano i medici. La Regione deve fare qualcosa, si deve mettere mano ad alcune clausole»

La consigliera Micaela Vitri

VALLEFOGLIA – Guardia medica sospesa a Vallefoglia e Gabicce, la Consigliera regionale Micaela Vitri ne chiede la riattivazione con una interrogazione urgente.

«Di fronte all’improvvisa soppressione dei servizi di continuità assistenziale emergenza-urgenza, per tutto il mese di novembre, nelle postazioni di Vallefoglia e Gabicce-Gradara, così come parzialmente a Cagli, ci aspettiamo ora soluzioni immediate.  L’Ordine dei medici e l’Area Vasta nei giorni scorsi hanno lanciato un appello, chiedendo la disponibilità dei camici bianchi e offrendo un ristoro retributivo, quindi ci auguriamo che si possa al più presto riattivare il servizio. Per questo ho presentato un’interrogazione urgente, a risposta immediata, in Consiglio regionale, sottoscritta anche da Andrea Biancani e altri colleghi. Quanti sono i medici che hanno risposto all’appello? Dove saranno quindi impegnati e quando riapriranno le postazioni di guardia medica a Vallefoglia e Gabicce».

I dati parlano chiaro. «Il fabbisogno nel nostro territorio è di 28 medici, ma al momento della chiusura ne risultano disponibili solo 5.  Preoccupante inoltre è nell’entroterra la situazione di Cagli, dove sono rimasti scoperti diversi turni di continuità assistenziale, oltre al Punto di Primo intervento, lungodegenza e chirurgia breve.

Ciò che mi continua a stupire è la politica “distruttiva” della giunta Acquaroli. Promettevano di riaprire i piccoli ospedali e investire nella medicina del territorio. Invece non hanno riaperto nulla e stanno addirittura privando i cittadini di servizi primari come la guardia medica. E’ vero che il problema purtroppo è la carenza di medici, ma nonostante la Regione ne fosse al corrente da tempo, nulla è stato fatto per prevenire la chiusura delle postazioni di guardia medica e trovare soluzioni alternative». 

Vitri scende nel dettaglio dei costi. «Solo la settimana scorsa l’Area Vasta ha potuto offrire l’erogazione di un ristoro (80-100euro)  ad ogni medico  di base disponibile alla copertura dei turni di continuità assistenziale al di fuori dell’orario di ambulatorio. Considerando che oggi un sanitario impegnato come guardia medica è retribuito solo 23 euro all’ora, e spesso passa la notte  solo nello studio esposto a diversi rischi, si può immaginare perché siano sempre di meno quelli disponibili. 

Tra le misure utili ad evitare la chiusura delle postazioni, ci sarebbe poi la richiesta dell’abolizione urgente delle cosiddette cause di “incompatibilità”, che impediscono a medici massimalisti (ovvero con più di 650 mutuati) di coprire alcuni turni negli studi della guardia medica. Allo stesso modo l’impegno ė vietato per incompatibilità ai professionisti in pensione over 70.  Non è stata presa in considerazione nemmeno la possibilità  di impiego di personale infermieristico a supporto dei medici nelle postazioni di guardia medica. Proposte che ad oggi la Regione non ha nemmeno ipotizzato. 

Se  la Giunta Acquaroli avesse fatto già da tempo come altre Regioni, tra cui ultima la Valle d’Aosta, siglando intese integrative con il Comitato regionale dei medici di medicina generale per assicurare la continuità assistenziale, sicuramente non saremmo arrivati alle improvvise chiusure».