PESARO – Il 40% dei pesaresi beve acqua del rubinetto e una famiglia risparmia 400 euro l’anno di spese per l’acqua in bottiglia.
Marche Multiservizi continua a tutelare il territorio gestito attraverso una politica aziendale fatta di ricerca, innovazione e investimenti, che ha già mostrato di saper far fronte anche a prolungati periodi di siccità. Infatti ha garantito a tutti i cittadini una fornitura idrica di qualità, continua ed economica.
A dirlo, ancora una volta, è “In buone acque”, report tematico di sostenibilità dedicato alla qualità dell’acqua potabile e al servizio idrico, che MMS pubblica ogni anno dal 2014 per rendere visibile le dimensioni di un servizio, quello idrico, molto spesso “ invisibile”: ad essere invisibili sono acquedotti e le fognature interrate, gli impianti di potabilizzazione e depurazione che, ai margini dei centri abitati, costituiscono presenze tanto grandi quanto discrete.
La nuova edizione è appena andata online ed è disponibile anche presso gli sportelli clienti. Al report si aggiunge il dettaglio fornito dall’etichetta dell’acqua, allegata alla bolletta e pubblicate sul sito aziendale, con cui comunica i risultati delle analisi per ogni singolo comune servito, aggiornando ogni 3 mesi i dati di 19 parametri.
Nel territorio servito, infatti, l’acqua del rubinetto è controllata da 280 analisi al giorno, effettuate dal laboratorio interno e da ASL, che dicono tutte la stessa cosa: l’acqua è non soltanto buona – con valori di calcio, magnesio e potassio in linea con quelli delle acque minerali in bottiglia in commercio, ma è anche sicura – con valori di cloruro, nitrato e nitrito inferiori di oltre l’85% ai limiti di legge. Senza contare che, oltre a costare enormemente di meno di quella in bottiglia (458 euro il risparmio medio annuo per una famiglia di 3 persone), l’acqua del rubinetto è persino più comoda. Il 38% dei clienti che scelgono di berla, del resto, fanno bene anche all’ambiente, evitando il consumo di 21 milioni di bottiglie di plastica.
«Le risorse in campo grazie al PNRR – ha dichiarato l’Amministratore Delegato, Mauro Tiviroli – rappresentano una grande opportunità anche per un’Azienda, come la nostra, che gestisce servizi con infrastrutture chiave e che, con adeguati investimenti, possono produrre crescita e ricadute positive in termini occupazionali e di sviluppo del territorio. Possiamo contribuire a questa crescita attraverso i progetti proposti che sono stati individuati tenendo inconsiderazione anche innovazione e rispetto per l’ambiente. Le nuove generazioni hanno bisogno che noi passiamo dalle parole ai fatti con la realizzazione di infrastrutture che diano garanzia di qualità e continuità del servizio idrico».
Per garantire qualità e continuità del servizio occorrono innovazione e investimenti. Nel 2020 l’Azienda ha investito 63 euro pro capite, quasi il doppio rispetto la media italiana. risorse fondamentali per assicurare la salute di una rete idrica che idealmente copre quasi quattro volte la lunghezza del nostro Paese. A questo occorre aggiungere la ricerca e il contenimento delle perdite idriche, che lungo i circa 5 mila km dell’acquedotto gestito – anche grazie a metodiche e tecnologie all’avanguardia – si attestano ai 6 mc per km al giorno, un valore di gran lunga migliore del dato medio registrato in Italia.
«Se vogliamo proteggere e risanare gli ecosistemi legati all’acqua- ha sottolineato il Presidente, Daniele Tagliolini– è necessario puntare sull’uso sostenibile della risorsa idrica, sulla prevenzione e sulla conoscenza. Il servizio idrico ed il consumo consapevole della risorsa acqua sono fondamentali per mitigare il cambiamento climatico. Combattere la scarsità dell’acqua, la diminuzione della qualità nello spazio e nel tempo attraverso la cura degli ecosistemi supportati da comitati scientifici è la base che stiamo prospettando e progettando per rispondere alle nuove esigenze e ad un nuovo rapporto tra uomo e ambiente».