PESARO – È stata ufficialmente protocollata con il numero 84286 la denuncia presentata da EveryOne Group, insieme al comitato cittadino “Pesaro: NO GNL”, alla Commissione europea, per presunte violazioni del diritto ambientale dell’Unione europea da parte delle autorità italiane, e in particolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) positiva rilasciata per il progetto di liquefazione del gas metano (GNL) a Pesaro.
Il tema è l’ipotesi impianto liquefazione del gas. Il caso è balzato recentemente alle cronache scatenando reazioni delle associazioni e della politica. Non solo l’esposto, ma anche il ricorso al Tar.
Il documento, redatto in lingua inglese e corredato da una ricca documentazione tecnica e normativa, evidenzia la mancata applicazione di diverse direttive UE – tra cui la Direttiva 2011/92/UE (VIA), la Direttiva Seveso III, la Direttiva 2001/42/CE, oltre agli articoli 35 e 37 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, e ai principi della Convenzione di Aarhus – nel processo che ha portato all’approvazione del progetto.
«Da tanti anni EveryOne Group lavora a contatto con la Commissione europea nel campo dell’ambiente, dei diritti umani e della cultura – ha dichiarato Roberto Malini, co-presidente di EveryOne Group – Anche in questo frangente ci siamo avvalsi dello strumento della denuncia per violazione del diritto europeo da parte di uno Stato membro. Nel caso specifico, nei confronti del governo italiano e in particolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). La denuncia è stata protocollata e dunque proseguirà il suo iter. Nel caso in cui la Commissione rilevasse una violazione delle normative europee nella concessione della VIA, interverrà formalmente nei confronti dello Stato italiano».
La Commissione europea, infatti, può aprire un procedimento di infrazione ai sensi dell’art. 258 TFUE; chiedere al governo italiano di sospendere o rivedere l’autorizzazione rilasciata, sollecitare una valutazione indipendente o inviare richieste formali di chiarimento, supportare il diritto dei cittadini a un ricorso effettivo, anche a livello giudiziario.
«Il progetto contestato prevede l’installazione di un impianto altamente inquinante e a rischio di incidente rilevante a 120 metri dalle abitazioni e meno di un chilometro dal centro storico di Pesaro, in zona R4 (massimo rischio idrogeologico) e su terreno sismico nonché sabbioso e soggetto a liquefazione. Il Ministero ha approvato il progetto nonostante la mancata spiegazione di un piano di emergenza esterno o di un Rapporto di sicurezza Seveso e senza aver considerato l’articolo 41 della Costituzione, modificato nel 2022 per proibire attività economiche dannose per la salute, l’ambiente e la sicurezza.
Con questa azione, EveryOne Group e il comitato “Pesaro: NO GNL” proseguono nella difesa dei diritti civili, ambientali e paesaggistici, riaffermando il valore della partecipazione democratica e della legalità europea».