Pesaro

Imu, Irpef e tassa di soggiorno, Centrodestra Pesaro chiede revisioni e ristori. Picche dal Consiglio

Sei le mozioni. «Servono fondi di solidarietà per famiglie e attività».. Maggioranza: «Sosteniamo i deboli»

PESARO – Imu, Irpef e tassa di soggiorno: l’opposizione chiede fondi di ristoro e riduzione ma il consiglio boccia tutte le proposte.

Sei le mozioni di indirizzo con carattere d’urgenza presentate dai consiglieri Redaelli, Canciani, Andreolli, Boresta, Malandrino, Corsini, Lanzi, Marchionni, Marinucci, Dallasta, Bartolomei; tutte inerenti le voci di Bilancio legate alle imposte comunali e la tassa di soggiorno. 

La prima sul “Fondo di ristoro IMU” (respinta con 10 voti favorevoli e 19 contrari) è stata presentata da Redaelli: «Rispetto all’Imu chiediamo un ripristino della quota agevolata allo 0.96 per diverse categorie di immobili. L’aumento che c’è stato va a gravare su una serie di casistiche che godevano dell’agevolazione, creando un aumento su negozi e botteghe, opifici, alberghi e pensioni etc, realtà a gestione familiare. Chiediamo la creazione di un fondo di solidarietà comunale per le attività economiche citate».  

L’assessore Pozzi ha evidenziato: «Siamo andati a rivedere le aliquote rimuovendo un’agevolazione che il Comune aveva virtuosamente mantenuto per anni, a differenza della maggior parte dei comuni della Regione Marche. Con l’assessora Frenquellucci, intanto, siamo al lavoro sul tema delle agevolazioni fiscali per le attività economiche, soprattutto nei borghi e quartieri periferici della città». Riguardo il fondo di Solidarietà e l’attenzione nei confronti dei più fragili: «Ogni anno il Comune promuove un Protocollo di intesa che ci impegna in tutta una serie di azioni che pongono l’attenzione verso i soggetti più fragili. Lo abbiamo dimostrato sostenendo le famiglie con 80mila euro volti ad agevolare il pagamento dell’utenza dell’acqua e, già dall’inizio dell’anno, abbiamo stanziato delle prime risorse rispetto a quelle che saranno le prossime emergenze».  

Il sindaco Biancani ha ricordato: «Gli oltre 3 milioni di tagli e di minori trasferimenti al Comune. Minor risorse che cercheremo di recuperare con l’adeguamento dell’aliquota Irpef a quella degli altri Comuni, azione con cui incasseremo 1,5 milioni. Ma ne mancano comunque 1,8 e la spending review serve per coprire proprio questo ‘buco’ permettendoci di fare le cose che abbiamo dichiarato e che a tutt’oggi non sono coperte da risorse». 

L’emiciclo ha poi votato (respinta con 8 favorevoli, 16 contrari) la seconda mozione di indirizzo con carattere d’urgenza a firma dei consiglieri d’opposizione per il “Fondo di ristoro IRPEF”. Redaelli: «L’aliquota unica all’0,8 comporta un aumento per i redditi più bassi, togliere pochi euro può fare la differenza. Chiediamo in modo concreto e ragionevole di creare nell’anno corrente un fondo di solidarietà comunale per le fasce più fragili». 

L’assessore Luca Pandolfi ha ricordato che, «per il sostegno ai cittadini con redditi bassi il Comune prevede già un aiuto, quello del Fondo anticrisi, che individua risorse da destinare ai cittadini in situazioni di fragilità; le sue risorse vengono definitive ogni anno in maniera diversa dall’Amministrazione dopo un confronto con i sindacati».

Il dibattito è proseguito con la mozione di indirizzo per la “Revisione aliquote IMU” che ha ottenuto 18 voti contrari (8 favorevoli), discussa insieme a “revisione aliquota Irpef”, che invece ha ottenuto 18 voti contrari (8 favorevoli). 

Discusse le altre mozioni di indirizzo urgenti a firma dei consiglieri Redaelli, Canciani, Andreolli, Boresta, Malandrino, Corsini, Lanzi, Marchionni, Marinucci, Dallasta, Bartolomei, con cui hanno chiede la “Revisione delle tariffe della Tassa di soggiorno” previste dal Bilancio (bocciata con il voto contrario di 17 consiglieri, 8 i favorevoli), e la mozione “Trasparenza e partecipazione nell’utilizzo della Tassa di soggiorno” (16 contrari, 8 favorevoli).

Così Andreolli: «La tassa di soggiorno non serve per fare cassa, ma per pagare gli extra servizi che le città danno quando si dilata il numero delle persone che la frequentano. Si chiede di rivedere questa decisione, per evitare di avvantaggiare o svantaggiare le attività. Chiediamo altresì che i soldi della tassa di soggiorno vengano gestiti con una consapevolezza e condivisione con gli operatori». 

Il vicesindaco Daniele Vimini ha risposto picche: «Contiamo 148 nuove attività turistiche (non +prettamente alberghi) nel territorio, attività che entrano nella fascia che siamo andati a ritoccare lievemente e che in termini di marginalità, rispetto ai costi di gestione di un albergatore, è molto meno incidente».