PESARO – È stata inaugurata a Pesaro nel pomeriggio, nel tratto di Baia Flaminia protetto dalle prime falesie del Parco San Bartolo, la caletta per la riabilitazione delle tartarughe marine. A presentare «uno spazio di tutela e ricerca unico per il territorio», sono stati Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza di Pesaro, Barbara Magro, comandante della Capitaneria di Porto di Pesaro, Sauro Pari, presidente Fondazione Cetacea, Stefano Mariani, presidente dell’ente Parco.
«Quella di oggi è una tappa fondamentale di un percorso di salvaguardia dell’habitat marino, avviato dal 2019, dal Comune di Pesaro, in collaborazione con la Fondazione Cetacea e la Capitaneria di Porto e con la collaborazione dell’ente Parco San Bartolo – ha sottolineato Vimini -. Sono stati necessari mesi di abnegazione, studio e ricerca per portare a compimento questa oasi e questa caletta, prima parte di un progetto ampio e importante, anche per quel turismo sostenibile su cui vogliamo continuare a crescere e, iniziato dopo la spettacolare schiusa delle uova e il rilascio delle 32 tartarughine che l’amatissima Luciana depose nella spiaggia del lido Pavarotti a luglio 2019».
«Continua la collaborazione con il Comune avviata nel 2019 con il nido di Luciana – ha detto Sauro Pari, presidente della Fondazione Cetacea -, che ci ha permesso di scoprire questa caletta in cui poter lavorare per riabilitare le tartarughe. L’anno scorso ne abbiamo recuperate 2, Faustina e Alessandra, con problemi neurologici. Quest’anno stiamo tentando di farlo con un caso limite: Carolina, che è in questa caletta da un paio di settimane, è infatti cieca. Cercheremo di darle tutti gli strumenti per poter riportarla a casa, in mare aperto».
Per farlo, la Fondazione Cetacea, sede di Pesaro, lancia un appello ai cittadini: «Abbiamo bisogno di volontari che possano dare la propria disponibilità di tempo, anche qualche ora al giorno, per permettere a Carolina di rimanere il più possibile a esercitarsi in queste acque e riprendere, solo una volta raggiunta l’indipendenza, il mare». Per informazioni, contattare la Fondazione al numero 348.1656605 (Luana).
Fondamentale, anche l’apporto della Capitaneria, «coinvolta nella tutela del mare e delle sue risorse – ha precisato la comandante Magro -. In questa parte del territorio abbiamo una forte collaborazione con Fondazione Cetacea a cui ci siamo rivolti più volte nei casi di ritrovamenti di cetacei e tartarughe. Ci siamo accompagnati reciprocamente durante i percorsi di recupero, riabilitazione e, infine, rilascio degli esemplari, un momento sempre particolarmente emozionante».
La caletta, uno spazio dal perimetro di 180 metri, è stata realizzata nel tratto di mare antistante la spiaggia che lambisce il San Bartolo; zona scelta perché adatta al percorso degli esemplari in via di guarigione: uno spazio calmo, sicuro e tranquillo in cui i cetacei possono esercitarsi prima del ritorno definitivo in mare aperto.
Il tratto di spiaggia interessato è stato delimitato, così come quello in acqua dove è stata realizzata una recinzione fatta con reti da pesca segnalata in superficie con boe visibili sia di giorno, sia di notte e dotato di un adeguato impianto di illuminazione. I volontari sono in grado di monitorare costantemente lo stato di salute di Carolina dai monitor allestiti in spiaggia e collegati alle telecamere subacquee collocate nelle caletta.
Si tratta del secondo dei tre progetti elaborati dal Comune di Pesaro e da enti partner e finanziati dal fondo FEAMP (Fondo Europeo Affari Marittimi e Pesca) per valorizzare le attività marine, tutelare l’ambiente e potenziare l’attrattività del territorio.
Heidi Morotti, assessore alla Sostenibilità, parla di «un’operazione virtuosa per la quale abbiamo lavorato da tre estati. Ci abbiamo creduto da subito e il grazie al bel lavoro di squadra fatto insieme alla Fondazione, alla Capitaneria e al Parco San Bartolo, siamo riusciti ad ottenere questo risultato che gratifica ma che, soprattutto, è utile alla salvaguardia del nostro mare e dei suoi abitanti. La caletta testimonia come le nostre acque siano pulite e la sua sagoma è un valido segnale per ricordare ai fruitori della spiaggia di rispettare l’ambiente».
Carolina, la tartaruga ospite della caletta
Carolina è una tartaruga Caretta caretta trovata di fronte all’Acquario di Cattolica il 23 marzo 2018. All’arrivo misurava appena 22 cm per 1,4 kg (ora ne pesa circa 9). A differenza delle altre tartarughe salvate e ricoverate al Centro di Recupero Tartarughe Marine di Fondazione Cetacea a Riccione, è cieca. Per questa ragione per lei è stato creato un progetto che negli anni ha visto sperimentare nella vasca arricchimenti ambientali per stimolare la tartaruga ad orientarsi, cacciare, trovare autonomamente il cibo grazie ai sensi rimanenti.
Il progetto su “Carolina” ha poi subìto un ulteriore sviluppo: da circa due settimane la giovane tartaruga è stata inserita nella caletta recintata in mare creata per la riabilitazione delle tartarughe a Baia Flaminia a Pesaro, come lo scorso anno era stato per Alessandra e Faustina con esito in entrambi i casi molto positivo, cioè il rilascio dei due esemplari in natura dopo una breve permanenza.
I volontari di Fondazione Cetacea Onlus coordinati dagli esperti biologi e veterinari dell’associazione stanno monitorando costantemente Carolina per valutare il suo comportamento in un habitat naturale protetto: la durata delle sue immersioni, se nuota sul fondo, se riesce a cacciare e procurarsi cibo in autonomia.
Soltanto ancora diverse settimane di monitoraggio potranno dare a Fondazione abbastanza dati per valutare la riuscita del progetto, ciò che sicuramente appare evidente anche ad occhio non esperto è che la giovane Caretta caretta sembra apprezzare molto la nuova sistemazione che esplora con lunghe nuotate e profonde immersioni. Chiaramente la speranza per tutti quelli che sono coinvolti nel progetto è che Carolina, come oltre 700 tartarughe curate negli ultimi anni dall’associazione riccionese, possa ritrovare la libertà.