PESARO – Inchiesta presunto latte adulterato, eseguite cinque misure cautelari per i vertici di Fattorie Marchigiane.
L’inchiesta era partita ad aprile. Subito dopo il ministero della salute aveva comunicato il ritiro di tre lotti di mozzarelle per la pizza per sospetta carica batterica. Il provvedimento dopo che nei giorni precedenti i Nas dei carabinieri avevano sequestrato circa 90 tonnellate di latte e 110 tonnellate di prodotti lattiero caseari, oltre che circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti (soda caustica), per un valore complessivo pari a poco meno di 800mila euro. I controlli sono avvenuti allo stabilimento di Fattorie Marchigiane a Colli al Metauro, un deposito di prodotti caseari nel trevigiano e un’azienda agricola nella Valmarecchia. Le indagini a carico di 9 persone e 3 società, dirette dalla Procura della Repubblica di Pesaro, mirano ad accertare l’utilizzo di sostanze sofisticanti e adulteranti nel circuito produttivo di prodotti lattiero caseari di grande distribuzione.
Oggi un nuovo capitolo. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro ha delegato al Comando Carabinieri NAS di Ancona e all’Unità Investigativa Centrale dell’ICQRF l’esecuzione di cinque misure cautelari personali interdittive del divieto di esercitare le attività professionali inerenti al settore lattiero-caseario, emesse dal GIP del Tribunale di Pesaro, a carico di altrettanti dipendenti dello stabilimento “Fattorie Marchigiane” di Colli al Metauro (PU). In particolare, i destinatari dei provvedimenti riguardano soggetti che, all’epoca dei fatti in contestazione avevano un ruolo di responsabilità nello stabilimento.
Le indagini, avviate a seguito di un’ispezione igienico-sanitaria effettuata nell’Ottobre del 2023, hanno consentito di raccogliere elementi di reità a carico dei destinatari delle misure cautelari, responsabili di plurime condotte di adulterazione di sostanze alimentari, frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine. Nel corso dell’attività investigativa sono state effettuate mirate ispezioni e controlli allo stabilimento, che hanno consentito di rinvenire e sequestrare rilevanti quantitativi di sostanze chimiche, verosimilmente utilizzate per l’adulterazione del latte crudo, notevoli partite di latte e cagliata in cattivo stato di conservazione, oltre che latte e prodotti scaduti di validità.
In tali circostanze sono stati altresi effettuati campionamenti di latte e di altri prodotti per le successive analisi microbiologiche da parte dei competenti laboratori. Varie perquisizioni sono state eseguite a carico degli indagati ai quali sono stati sequestrati i telefonini e i dispositivi Informatici a loro in uso, per essere poi sottoposti a copie forensi da parte dei Consulenti Tecnici all’uopo nominati.
Allo stato, in stretta collaborazione con l’Unità Investigativa Centrale dell’ICORF di Roma, è in corso l’analisi delle memorie di tali supporti informatici.
I provvedimenti eseguiti sono stati disposti in sede di indagini preliminari.