PESARO – L’isolamento e le incompiute ostacolano la crescita delle Marche. Se n’è parlato al convegno a Villa Berloni di Pesaro per i 50 anni del Consorzio di autotrasporto Carp organizzato dalla Cna.
L’assessore Francesco Baldelli punta il dito sulle tante opere infrastrutturali mai concluse o, in qualche caso, ancora sulla carta. «Il problema non sono i marchigiani ma le tante incompiute di questa regione. Non possiamo avere un’arteria come la Quadrilatero che taglia fuori il capoluogo di Regione – ha detto Baldelli – così come è una vergogna che si parli ancora della Fano-Grosseto e della sua mancata realizzazione. Per non parlare della Pedemontana Fabriano-Cagli la cui progettazione risale addirittura a 24 anni fa. E delle difficoltà della provincia di Pesaro e Urbino nei collegamenti intervallivi in particolare verso l’Umbria. Per non parlare delle difficoltà nei collegamenti ferroviari, in particolare sull’asse Orte-Falconara, dell’autostrada A14 nel sud della regione».
Per l’assessore Baldelli per fortuna qualcosa comincia a muoversi e la Regione sta puntando molto allo sviluppo di quel triangolo magico (porto di Ancona, aeroporto di Falconara e interporto di Jesi), attraverso l’arrivo di investimenti e finanziamenti sulla logistica che serviranno a rendere le Marche meno isolate e più competitive. «Per questo – ha aggiunto Baldelli – con le associazioni di categoria Cna in primis e Camera di Commercio unica, stiamo costruendo un piano delle infrastrutture per le Marche. Occorrerà lavorare su quelle materiali e anche immateriali come banda larga e fibra ottica con delle scelte specifiche. Sul fronte delle infrastrutture viarie, se non vogliamo perdere altri comuni a favore dell’Emilia Romagna, occorrerà realizzare collegamenti (a pettine), più efficienti tra costa ed entroterra collegandoli con quelli principali a “maglie” su quattro direttrici prioritarie: la Fano-Grosseto; la Foligno Civitanova; la Perugia-Ancona e la Ascoli-mare con il collegamento alla A24 Roma-Teramo. Su questo piano delle infrastrutture occorre spingere l’acceleratore puntando a sfruttare le risorse del Pnrr».
Un’indicazione sollecitata anche dal segretario Cna Marche, Moreno Bordoni, secondo il quale «le nostre imprese, che pure si distinguono in tema di capacità di esportare qualità e tecnologia pagano un pesantissimo gap infrastrutturale sia sul fronte viario-ferroviario-marittimo e aereo che su quello digitale». Il segretario Cna ha paragonato chi fa impresa in questa regione a «un eroe che fatica il doppio e a volte anche il triplo rispetto a colleghi di regione limitrofe e che, nonostante tutto, riesce a vincere sui mercati internazionali grazie a quel giusto mix tra tradizione, saper fare qualità e innovazione».
Al convegno per 50 anni del Carp è intervenuto in collegamento anche il presidente nazionale della Cna, Dario Costantini che ha ribadito l’importanza del settore dell’autotrasporto e della logistica per il nostro sistema nazionale. Un settore fondamentale per l’Italia che Cna rappresenta e tutela da sempre.
Al convegno, aperto dal presidente del Carp Luciano Barattini e che ha esaltato il ruolo del Consorzio in un’ottica di collaborazione nello spirito della cooperazione è intervenuto anche Patrizio Ricci, presidente nazionale di Cna-Fita, secondo il quale «il problema dell’intermodalità in Italia è dato dalla mancanza di treni e di navi capaci. Abbiamo pochi aeroporti degni di chiamarsi tali. Tutto il traffico delle merci o quasi viaggia su gomma ma l’inadeguatezza della rete infrastrutturale dell’Italia (e nelle Marche ne avete la riprova), rende tutto maledettamente complicato con gli autotrasportatori costretti a volte a transitare anche laddove non potrebbero».