Pesaro

Pesaro, interviene per sedare una lite familiare: agente di polizia fuori servizio malmenato

A raccontare i fatti Nicandro Silvestri del Sindacato Polizia penitenziaria (Sappe): «Un uomo visibilmente alterato stava urlando contro due anne e un bambino. Il collega ha tentato di calmare gli animi, ma è stato colpito»

PESARO – Si mette in mezzo per risolvere una lite, agente di polizia penitenziaria fuori servizio viene malmenato.

Brutto episodio di violenza, nella serata di sabato, 12 dicembre, a Pesaro, dove un poliziotto penitenziario libero dal servizio è intervenuto per sedare una lite familiare ed ha subito la frattura di una costola dopo essere stato colpito da un uomo. Ricostruisce i fatti Nicandro Silvestri, segretario regionale per le Marche del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.

«Il nostro collega, Sovrintendente Capo coordinatore in servizio nel carcere di Pesaro, stava percorrendo verso le 19 la via Ferraris, in auto, quando ha visto un uomo visibilmente alterato che stava urlando contro due donne, una delle quali aveva in braccio un bambino. È immediatamente intervenuto e, qualificatosi, si è frapposto tra le persone, poi risultate marito, moglie, figlio e suocera, chiedendo nel contempo il supporto operativo di altra Forze di Polizia.

L’uomo, uno straniero di nazionalità moldava, dopo avere prima minacciato l’agente e poi essersi allontanato, è ritornato sul posto, in evidente stato di ebrezza, e si è scagliato contro le donne. Il poliziotto, per evitare un contatto fisico per la tutela fisica delle donne e del minore, ha cercato di far desistere l’uomo, che però lo ha colpito violentemente. Con l’arrivo di due pattuglie della Polizia di Stato, l’uomo, che era inizialmente fuggito, è stato fermato ed arrestato. Si è però reso necessario l’invio in ospedale del valoroso Sovrintendente Capo coordinatore della Polizia Penitenziaria, al quale è stata riscontrata la frattura di una costola con una prognosi di 30 giorni. È stato bravissimo e coraggioso e merita di essere valorizzato con una ricompensa», conclude Silvestri.

Anche il Segretario Generale del Sappe, Donato Capece, esprime apprezzamento e vicinanza al Sovrintendente Capo coordinatore di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Pesaro ed auspica che «il ministero della Giustizia gli riconosca una adeguata ricompensa per le eccellenti capacità professionali, umane e di senso civico con cui ha gestito una situazione che avrebbe potuto, anche per la presenza di un bambino, peggiori conseguenze se il suo intervento non fosse stato appunto tempestivo».

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