Pesaro

Istat, a Pesaro Urbino il reddito medio più alto delle Marche ma in troppi vanno via per curarsi

È uscito il rapporto sul Benessere dei Territori. Bene la sicurezza e cultura, male l'aspetto sanitario e infortuni sul lavoro

URBINO – Pesaro e Urbino è una delle province più vivibili delle Marche grazie ai redditi più alti della media, un buon livello di sicurezza solida e l’offerta culturale. A fronte di ciò, sono gravi le carenze nella sanità e nei trasporti. Lo attesta l’ultimo report Istat sul benessere dei territori.

Le Marche si distinguono a livello nazionale: il 51% degli indicatori regionali Bes (benessere equo e sostenibile), come speranza di vita alla nascita, mortalità per incidenti stradali, tasso di occupazione giovanile, reddito medio disponibile pro capite, si colloca nelle fasce alte e medio-alte, superando di gran lunga la media italiana del 41,8%. Pesaro e Urbino spicca perchè il 35,9% è in fascia medio-alta mentre il 18,8 in fascia alta. Ma si allargano le differenze perchè c’è una 9,4% in fascia bassa e un 20,3% in fascia medio-bassa. Il 15,6% è nella media. Le altre province hanno una popolazione più ampia nella fascia media e minore in quella bassa, pur non avendo i picchi pesaresi di alto benessere.

I residenti della Provincia di Pesaro hanno un reddito medio di 22.853 euro, dato in crescita rispetto al periodo covid quando si attestava a 20.853 e 19.271 euro pro capite. La media delle Marche è 21.037 pro capite e Pesaro è la provincia più ricca rispetto alle altre con Ancona che si ferma a 20.242 euro pro capite e Ascoli a 20.668 euro e Macerata 21.012.

La provincia si posiziona ai vertici negli indicatori sulla sicurezza: denunce per furti, borseggi e rapine sono ben al di sotto della media nazionale. I tassi di borseggio, ad esempio, si fermano a 60,9 denunce ogni 100.000 abitanti, contro le 219,1 del Centro Italia e le 143,5 del dato nazionale.

Anche il settore culturale è un fiore all’occhiello: con quasi il 25% dei musei marchigiani sul suo territorio, Pesaro e Urbino attira quasi metà dei visitatori della regione. Le biblioteche, poi, raggiungono l’87% dei comuni, garantendo un accesso capillare agli spazi della cultura.

Se la qualità della vita è alta, non si può dire lo stesso dei servizi pubblici. Pesaro registra il peggior dato regionale per emigrazione ospedaliera: il 22,2% dei pazienti cerca cure fuori dalle Marche, un dato doppio rispetto alla media italiana (8,3%).

Vanno male anche i trasporti pubblici. L’offerta nei capoluoghi marchigiani è molto sotto la media nazionale: a Pesaro, il rapporto tra posti e chilometri per abitante sono crollati dai 1.467 del 2019 ai soli 623 del 2022, uno dei valori più bassi della regione.

Grave invece il tasso di incidenti sul lavoro: con 14 infortuni mortali o permanenti ogni 10.000 occupati, Pesaro supera la media nazionale di 10 punti.