PESARO – Laboratorio di biosicurezza alla Torraccia, i dubbi arrivano in Parlamento. Ma Michele Gambini dal Pd critica l’interrogazione del deputato Antonio Baldelli.
Il caso è esploso nelle scorse settimane con la vendita del terreno dove sorgerà il laboratorio, il sit in dei residenti. Dopo la nascita del comitato pronto all’esposto, la raccolta firme e la protesta dei residenti il caso è finito in Comune. Nonostante le rassicurazioni dell’amministrazioni, è toccato al direttore Vittorio Caputo spiegarne i contenuti e ribadire che non ci saranno sperimentazioni pericolose per l’uomo e per gli animali.
«Inquinare il dibattito pubblico è sbagliato. Il deputato della Repubblica Antonio Baldelli specula sull’allarme generato dalla costruzione della nuova sede dell’Istituto Zooprofilattico (allarme a mio avviso non giustificato nei fatti ma comprensibile nella sua genesi) presentando una interrogazione parlamentare. Accusa il comune di mancata trasparenza. Il Comune è stato completamente trasparente, inserendo nella delibera che autorizzava la vendita del terreno tutto il contenuto della corrispondenza intercorsa fra Istituto Zooprofilattico e Comune stesso, quando non era neppure tenuto a farlo. Il dibattito pubblico è partito da lì».
Per Gambini: «L’Istituto Zooprofilattico è un ente pubblico che svolge una importantissima funzione di salute pubblica che dipende dal Ministero della Salute e dalla Regione Marche, cioè dal governo sostenuto da Baldelli in parlamento e dalla giunta regionale dove siede il fratello di Baldelli, dello stesso colore politico. La Regione ha sempre saputo delle intenzioni dell’Istituto, forse Baldelli dovrebbe chiedere al fratello perché nessuno in Regione ha sentito il bisogno di coinvolgere le comunità locali. Il comune di Pesaro in tutta questa vicenda non ha voce in capitolo se non nella cessione dell’area che è stata chiesta e per alienare la quale è stato di una trasparenza cristallina».
Il consigliere precisa: «Il laboratorio farà le stesse attività che fa l’attuale laboratorio di Villa Fastiggi (dove è a una distanza dalle case del tutto simile a quella che avrà alla Torraccia) ma con un maggiore livello di sicurezza. A questo si aggiunge una stalla contumaciale, cioè uno spazio, anche questo con un elevatissimo livello di sicurezza, in cui animali malati o sospetti di essere portatori di agenti patogeni possono essere isolati.
Le paure circolate di sperimentazione o manipolazione sui virus o quelle molto fantasiose di coinvolgimento di militari sono state esplicitamente smentite dal direttore dell’Istituto che si è impegnato, a proposito di trasparenza, a presentare il progetto vero e proprio della struttura. Progetto che ovviamente non c’è ancora e che non sarebbe stato possibile commissionare prima che l’Istituto entrasse in possesso dell’area. Se Baldelli davvero pensa che l’Istituto faccia cose irresponsabili si rivolga a Governo e Regione e chieda di fermare tutto. Ma non lo farà, perché la sua uscita è solo speculazione politica».