PESARO – Biolaboratorio di Torraccia, il consigliere comunale Giovanni Dallasta (capogruppo Lega) esprime le sue perplessità.
Per il consigliere «una struttura come il nuovo centro di Pesaro dell’Istituto Zooprofilattico dovrebbe essere costruita fuori dalla città», mentre il consigliere Andrea Marchionni (vicecapogruppo Lega) sottolinea il «continuo consumo di suolo che si opera in città, in barba ai tanti vuoti proclami fatti dal sindaco». Il consigliere Marchionni aveva comunque apprezzato l’apertura del Direttore dell’Istituto dottor Caputo in merito alla possibilità di costruire strutture come uno sgambatoio, un canile per stalli temporanei e, soprattutto, un crematorio per animali.
Il caso tiene ancora banco e non si placano le polemiche perchè giudicato pericoloso dai residenti visto che secondo la delibera potrà eseguire esperimenti su animali (in vivo) o su cellule (in vitro) e manipolazione di agenti virali pericolosi per gli animali e per l’uomo. Dopo la nascita del comitato pronto all’esposto, la raccolta firme e la protesta dei residenti c’è preoccupazione. Nonostante le rassicurazioni del Comune. E le rassicurazioni del direttore del centro.
«Molti cittadini negli ultimi anni hanno chiesto informazioni riguardo ad un crematorio per animali d’affezione, specialmente dopo l’interruzione del servizio di sepoltura presso cimitero degli animali, lasciato in abbandono da questa amministrazione. Visto che il servizio di sepoltura non riprenderà nemmeno con il passaggio ad Aspes della gestione – continua Marchionni – penso che specialmente la costruzione di un crematorio sia più importante dei soliti nebulosi luoghi di aggregazione e svago a cui fa riferimento la mozione della maggioranza di cetrosinistra. In ogni caso la maggioranza ancora una volta si dimostra lontana dalle esigenze di chi ha un animale d’affezione».
Conclude il consigliere Dallasta, ribandendo la sua contrarietà al luogo della Torraccia in cui si dovrebbe costruire il biolab: «La mozione della maggioranza è un risarcimento al quartiere. Evidentemente anche il centrosinistra pensa che il biolab sia un vulnus da compensare in qualche modo. La nuova sede dell’Istituto andrebbe costruita fuori città, così come un eventuale crematorio per animali».