PESARO – Laboratorio sperimentale alla Torraccia, i residenti formano un comitato e sono pronti all’esposto alla magistratura per vederci chiaro.
Oltre un centinaio di persone si sono riunite all’Alexander Museum di Pesaro per informare e discutere sul biolaboratorio BSL3 alla Torraccia. Il Comune era già intervenuto sottolineando che si trattava di un laboratorio con zero rischi e zero sperimentazioni.
Il comitato sottolinea che «il quartiere è già privo di sufficienti servizi essenziali per i tanti bambini dei supercondomini» e che «l’informazione sull’alienazione del terreno, venduto al ribasso, non è stata data ai cittadini così come non è chiara la sua finalità. Una zona in cui c’è il rischio idrogeologico, essendo la zona attigua al fiume Foglia e che non rispetta i parametri di un laboratorio P3, come la distanza che deve avere dal centro abitato per una sicurezza ambientale che tenga conto di sismicità, movimenti dei venti, inquinamento delle falde acquifere. E poi ancora il danno al turismo e alle attività commerciali e di spettacolo che si svolgono in quel quartiere; i costi complessivi di realizzazione».
Il comitato va avanti: «Il silenzio del sindaco sulla notizia non è sintomo di amministrazione trasparente. Non sono emerse ragioni tali da giustificare la realizzazione del laboratorio sperimentale di livello 3 che, essendo predisposto allo studio di patogeni come l’Ebola e la SARS-CoV-2, dovrebbe avere le caratteristiche di una fortezza! Inoltre, un Istituto zooprofilattico svolge attività di prevenzione e controllo ed analisi di laboratorio a favore della salute dell’uomo e dell’animale. In più, si faranno stalle per la quarantena (stabulari contumaciali) per grandi e piccoli animali malati ed infetti. Da quanto riportato in delibera, sembra che si voglia implementare la funzione dell’Istituto che potrà eseguire esperimenti su animali (in vivo) o su cellule (in vitro) e manipolazione di agenti virali pericolosi per gli animali e per l’uomo. I cittadini concordano nel nutrire timori e sospetti sul progetto in discussione, pur riconoscendo l’utilità dell’Istituto zooprofilattico già esistente che da statuto svolge attività veterinaria per lo studio e la cura delle zoonosi: niente ha a che vedere con un BSL3». Sono già oltre 1.000 le firme contro una scelta così azzardata e priva di utilità.