Pesaro

L’agri barretta per gli sportivi in versione km zero. È del pesarese Luca Ciacci in lizza agli Oscar Green Coldiretti

Il giovane di Isola del piano ha studiato un energy food proteico, sano con cereali, frutta secca e miele locali. Il prodotto ha rappresentato l'agricoltura marchigiana alla fase nazionale degli Oscar Green

Luca Ciacci

PESARO – La barretta per gli sportivi? Eccola in versione km zero. A pensare e realizzare l’agri barretta è Luca Ciacci, giovane agricoltore di Isola del Piano. Un prodotto che ha rappresentato l’agricoltura marchigiana alla fase nazionale degli Oscar Green.

In nomination per la categoria “Campagna Amica”, Luca ha portato un energy food sano e prodotto a km zero per gli amanti dello sport o per chi desidera mantenersi in forma. L’agri barretta, realizzata con il supporto della rete di Campagna Amica e Coldiretti Giovani Impresa, contiene tutti ingredienti del territorio come cereali, frutta secca e miele e vanta valori nutrizionali studiati da un nutrizionista esperto nel settore del fitness.

«Un’alternativa al junk food che permette di avere uno snack sano, volendo personalizzabile a seconda delle varie esigenze alimentari – spiega Ciacci – Perfetta per chi fa sport, ma anche come spuntino proteico veloce o addirittura sostitutivo del pasto abbinata ad un succo bio per quanti hanno pochissimo tempo a disposizione tra un impegno e l’altro. Un alimento proteico sano che non nasce dal laboratorio, non utilizza prodotti sintetici, né nessuna farina di grilli ma solo ingredienti agricoli garantiti e certificati dai giovani agricoltori del territorio».

Luca, non è nuovo a questo tipo di premi. Già nel 2022 si era aggiudicato a livello regionale il premio nella categoria “Coltiviamo solidarietà” per i progetti di cultura della legalità portati avanti, tra itinerari turistici e didattici, in collaborazione con la Fattoria della Legalità, bene sequestrato alla criminalità organizzata e restituito alla collettività.

In generale l’agricoltura si sta mostrando un’opportunità per i giovani marchigiani. Se nell’ultimo decennio nella nostra regione ha chiuso i battenti circa il 35% delle imprese giovanili di tutti i settori, dal 2015 a oggi nel settore primario il dato è del +26%. Il segno di una resilienza dei giovani agricoltori che viene però messa a dura prova dai troppi ostacoli che impediscono o rallentano l’ingresso e la continuità nella gestione delle imprese agricole. Su tutti, nelle Marche, oltre la burocrazia, l’accesso al credito, la carenza di infrastrutture, la diffusione dei cinghiali che devastano le colture, alla concorrenza sleale dei prodotti stranieri. Secondo gli ultimi dati Ismea sono quasi 1.400 le imprese marchigiane dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca guidate da un under 35. La nostra regione ha uno dei tassi più alti d’Italia di laureati tra gli imprenditori agricoli (il 22,6%), dietro Umbria e Toscana. Una gioventù agricola capace di diversificare affiancando all’attività principale altre collaterali come la trasformazione, la vendita diretta, l’e-commerce, l’agriturismo o i servizi didattici, i tirocini, gli inserimenti lavorativi e tutti i progetti tipici dell’agricoltura sociale. In generale i giovani agricoltori italiani rappresentano comunque un’eccellenza europea. Secondo l’analisi Divulga sugli ultimi dati Eurostat le aziende agricole condotte da under 35 in Italia generano una produzione standard di 4.296 euro ad ettaro circa il doppio rispetto alla media europea pari a 2.207 euro a ettaro, e ben sopra Francia (2.248 euro a ettaro), Spagna (1.828 euro a ettaro), e Germania (2.749 euro a ettaro).

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