Pesaro

Lanzi (Siulp): «Carabinieri aggrediti a Marotta, servono pene più severe per chi usa violenza contro le forze dell’ordine»

Il segretario del sindacato di Polizia: «E' ora che siano assegnati strumenti di protezione e difesa come i taser»

Marco Lanzi

PESARO – Aggressione ai carabinieri, il sindacato di Polizia chiede «pene severe per chi aggredisce le forze dell’ordine».

A dirlo è Marco Lanzi del Siulp: «Stamattina, verso le 5, all’esterno del Miu disco dinner di Marotta di Mondolfo è scoppiata una maxi rissa durante la quale un ragazzo è stato accoltellato e ricoverato in prognosi riservata in
Ospedale a Pesaro. La pattuglia dell’Arma intervenuta è stata selvaggiamente aggredita e due militari sono stati picchiati riportando ferite con prognosi di 15 e 20 giorni».

«Purtroppo in tutto il paese si stanno moltiplicando le aggressioni nei confronti delle forze dell’ordine: deve essere modificata l’attuale legislazione penale al fine di inasprire le pene nei confronti di chi oltraggia, offende, minaccia e si oppone con forza e violenza agli operatori delle forze dell’ordine. Inoltre devono essere emanate al più presto delle regole d’ingaggio chiare ed esaustive al fine di cautelare gli Operatori di Polizia, prevedendo per coloro che sono impegnati nel controllo del territorio una apposita specializzazione. È ora che a tutte le forze di polizia impegnate sul campo siano assegnati strumenti di protezione e difesa idonei come i taser, per cercare almeno di limitare e contenere le situazioni di pericolo».

«Esprimiamo la nostra sentita e totale solidarietà ai colleghi dell’Arma dei Carabinieri aggrediti con ferocia e vigliaccheria da criminali che hanno addirittura cercato di introdursi all’interno della loro auto. Nonostante la situazione di grave pericolo e le ferite riportate, i colleghi dell’Arma hanno saputo gestire la situazione con estrema professionalità».

«Coloro che si rendono responsabili di simili attacchi a uomini che rappresentano lo Stato dovrebbero essere richiamati a rispondere dei loro atti con estrema severità e non come accade troppo spesso con semplici denunce a piede libero. Infine sovente al danno si unisce la beffa: assistenza legale gratuita a spese dello Stato per i criminali mentre gli operatori delle forze di polizia, in caso si apra un processo, sono costretti a pagarsi personalmente le spese legali»

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