PESARO – Non è passato inosservato il cantiere avviato in questi giorni nella palazzina F dell’ospedale San Salvatore di Pesaro. A tal proposito il consigliere regionale Andrea Biancani (Pd) chiede conto del tipo di lavori visto che da tempo sollecita il ripristino in quell’edificio del Dipartimento materno-infantile. A causa dell’emergenza pandemica, dal marzo del 2020 il punto nascita e i reparti collegati sono stati trasferiti al Santa Croce di Fano, destinando i locali ai pazienti Covid e al centro di riferimento regionale per le partorienti positive. «Nei giorni scorsi in quell’ala dell’ospedale sono iniziati dei lavori – informa Biancani – per questo con un’ulteriore interrogazione, sottoscritta anche dalla consigliera Micaela Vitri, ho chiesto alla Giunta se l’obiettivo di questi interventi sia la riattivazione dei servizi pediatrici e ginecologici, così come assicurato dall’assessore alla sanità nel marzo scorso, rispondendo ad un nostro atto ispettivo e accogliendo una mozione, poi approvata all’unanimità».
Nella nuova interrogazione, ricostruendo le tappe della vicenda, con tanto di sit in per i disagi creati alle mamme e non solo. Biancani sottolinea quanto affermato in Aula: «L’organizzazione attuale sarà mantenuta fino a cessate esigenze e speriamo che con l’arrivo dei vaccini, allorquando arriveremo ad una soglia di un milione di vaccinati con la prima dose, si potranno ripristinare le condizioni preesistenti a questa pandemia».
«La Giunta mantenga l’impegno preso e comunichi chiaramente quali saranno i tempi per il ritorno alla normalità – insiste Biancani – Quattro mesi fa l’assessore ha annunciato la riattivazione dei reparti alla soglia di un milione di vaccinati e nelle Marche abbiamo superato i 900mila già da qualche giorno (al 13 luglio 913.039). E’ necessario verificare questa intenzione perché, da informazioni ricevute, non sembra scontato che i lavori in corso siano funzionali al ripristino del Dipartimento materno-infantile. Se così fosse, non sarebbero mantenute le rassicurazioni date, a fronte di un prolungamento dei disagi per le famiglie e soprattutto di un aumento costante della mobilità passiva e dei costi per la sanità marchigiana».