Pesaro

Lega Pesaro: «Parcheggio di Porta Cappuccina, caos tra ricorsi ed espropri»

Il gruppo consigliare ha presentato una interrogazione: «Il Comune rischia di perdere in tribunale e pagare risarcimenti da 700 mila euro»

Il parcheggio di Porta Cappuccina

PESARO – Parcheggio di Porta Cappuccina, il gruppo consigliare della Lega ha presentato una interrogazione sul tema. Un caos che passa per volontà di acquisto, fondi accantonati, espropri, ricorsi al Tar e citazioni in giudizio.

Sin dal lontano 1994, il parcheggio di Pesaro di proprietà della Porta Cappuccina, adiacente alla stazione e al Parco Miralfiore, è utilizzato dai pendolari della stazione e riveste il carattere di pubblica utilità.

«La Porta Cappuccina ha tollerato l’utilizzo gratuito del Parcheggio per oltre 20 anni, e solo a partire dall’anno 2012 il Comune di Pesaro ha avviato e coltivato trattative serie e concrete con la Porta Cappuccina, per acquisire la proprietà dell’area e per mantenerla area di parcheggio gratuito a vantaggio dei pendolari – fanno sapere i consiglieri della Lega di Pesaro Roberto Biagiotti, Giovanni Dallasta, Dario Andreolli, Francesco Totaro e Andrea Marchionni -. Nel 2017 il Comune ha stipulato un comodato gratuito con la Porta Cappuccina sino al 30.03.2019, per poter avere tempo di preparare tutti gli atti utili alla formalizzazione della compravendita».

Poi ci fu l’impegno all’acquisto del parcheggio con la delibera del 2019. Era stato fissato anche un prezzo: la somma di 515.000 euro.

I consiglieri incalzano: «Il Contratto di comodato si è concluso da oltre 18 mesi ed il Comune di Pesaro continua ad abusare dell’area, senza titolo – fanno sapere i consiglieri – anzi nel luglio 2020, il Comune di Pesaro ha emanato la Delibera chiedendo i poteri di delega per avviare la procedura di esproprio del parcheggio».

Motivo per cui la Società Porta Cappuccina «ha già intrapreso procedura giudiziale ordinaria avanti al Tribunale di Pesaro per richiedere ed ottenere la condanna del Comune di Pesaro alla restituzione immediata del parcheggio e al pagamento della indennità di abusiva occupazione. Dunque, in caso di mancata compravendita, procederà a promuovere giudizio di annullamento della Delibera 2020 avanti al Tar».

I consiglieri sostengono che «allo stato avanzato delle trattative e degli accordi intercorrenti tra il Comune di Pesaro e la Porta Cappuccina, la prima non è chiaramente legittimata ad avviare la procedura espropriativa e a rifiutare l’acquisto. Anzi il Comune rischia di non poter più godere dell’area in favore dei cittadini e dovrebbe sostenere esborsi risarcitori importanti (di circa 600-700.000 euro)».

Il gruppo consigliare chiede il perché del cambio di volontà nel Comune di Pesaro, il quale ha abbandonato il progetto di acquisto ed intende procedere con l’esproprio. E che fine hanno fatto i fondi stanziati per l’acquisto.