PESARO – Polemiche e discussioni per la mozione presentata con urgenza dai consiglieri Marchionni e Malandrino di Prima c’è Pesaro, relativa a “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, genere e orientamento sessuale, l’identità di genere e la disabilità».
Il cosiddetto “Ddl Zan” è stato «approvato alla Camera e ora è passato al voto del Senato. L’ordinamento giuridico italiano assicura tutele e non soffre di vuoti di normative, piuttosto introduce articoli per estendere capacità sanzionatoria con profili di illegittima e il dl va a comprimere la libertà di espressione e resta vago sui criteri per individuare comportamenti discriminatori, introducendo reati d’opinione di quei soggetti che intendono tutelare la famiglia tradizionale»: hanno ricordato i consiglieri che hanno chiesto al sindaco di Pesaro e al Consiglio comunale di farsi portavoce «del dissenso all’approvazione del disegno di legge suscettibile di violare la libertà di pensiero, parola, opinione, associazione, stampa, educazione, insegnamento religiosa”.
Camilla Murgia, Pesaro #Ungranbelpo’: «Dopo 23 anni di tentativi falliti finalmente una legge dedicata alle discriminazioni arriva in Senato e permette all’Italia di allinearsi alle direttive europee. Secondo una classifica sui diritti degli omosessuali siamo al 35° posto in Europa».
Il disegno di legge Zan, per Murgia, va ad aggiungere delle misure «di prevenzione e di contrasto alla violenza» in linea «con il pensiero europeo e con quello dell’Amministrazione che ha messo in pratica diverse azioni, come la recente adesione alle rete RE.A.DY». «Ricordo agli eterosessuali che si sentono minati da questa legge che sono tutelati dall’art. 2 della nostra Costituzione».
Il sindaco Matteo Ricci promette nessun passo indietro sui diritti. «L’omo-lesbo-bi-transfobia è un’emergenza reale del nostro Paese, che deve essere risanata attraverso azioni positive, volte alla promozione della cultura riguardante le tematiche dell’orientamento sessuale e dell’orientamento di genere. Il Ddl Zan è una legge giusta e necessaria, una legge di civiltà che mancava al nostro Paese, dove episodi di violenza contro la comunità LGBTQI+ sono purtroppo all’ordine del giorno. Non esiste nessun articolo liberticida come in Consiglio comunale hanno dichiarato alcuni consiglieri di destra, nulla che violi l’espressione di pensiero non lesivo, esiste solo l’affermazione di una cultura del rispetto, intervenendo sulla prevenzione e il contrasto all’odio e allineandoci finalmente all’esempio positivo che deriva dalla normativa i paesi comunitari. Non possiamo accettare nessun compromesso al ribasso sulla pelle delle persone, non possiamo accettare che sul riconoscimento dei diritti la destra costruisca narrazioni omofobe, intrise di bigottismo e pregiudizio. Quella stessa narrazione usata dalla destra pesarese che oggi ha presentato una mozione vergognosa contro una legge che costituisce un argine ad un’intolleranza diffusa e dilagante. Dopo decenni di discussioni, oggi siamo chiamati a dire da che parte stare. Ci siamo e ci saremo, perché non ci siamo mai tirati indietro per l’affermazione dei diritti e lotteremo sempre per difendere la libertà di ognuna e ognuno di scegliere».