Pesaro

Liberazione, Ricci: «Antifascismo significa democrazia». Paolini: «Ideali di libertà da tramandare»

Festa della Liberazione, le cerimonie a Pesaro. Il presidente della Provincia depone corona al Monumento dedicato alla memoria di Balducci, Barcelli e Gagliardotto

Il presidente della Provincia Giuseppe Paolini

PESARO –  Festa della Liberazione, le cerimonie a Pesaro.

Il sindaco Matteo Ricci ha partecipato alla manifestazione lungo i luoghi simbolo del capoluogo assieme all’Anpi, le associazioni partigiane e le alte cariche istituzionali.

«Il 25 Aprile è una data fondante per noi italiani. È la nostra identità. Sono due i momenti cardine della storia d’Italia. Chiunque continui a non riconoscerli non riconosce fino in fondo il valore delle istituzioni repubblicane»: così Matteo Ricci, primo cittadino di Pesaro, coordinatore dei sindaci dem, presidente di Ali Autonomie Locali Italiane, nel discorso tenuto a Pesaro per le celebrazioni della Festa della Liberazione.

Matteo Ricci

Ricordiamo i partigiani: coloro che durante il fascismo, durante la Resistenza, scelsero di stare dalla parte giusta, il cui sacrificio ci ha garantito poi anni di libertà e democrazia. Riconoscere che ci sia stata una parte giusta e una parte sbagliata significa riconoscere la storia del nostro Paese. Grazie a quei giovani e quelle giovani che andarono sulle montagne, anche qui nelle nostre terre, che decisero di collaborare con le Forze Alleate, per la liberazione del nostro Paese», ha proseguito Ricci.

Poi il monito: «Ma ricordiamo anche come è nato il fascismo: in un momento di estrema fragilità dello stato liberale ed in un momento, dopo la Ia Guerra Mondiale, quando i nazionalismi erano stati rinfocolati. Tra i segni dei crimini del fascismo, ricordiamo la persecuzione dei dissidenti, con l’omicidio di Giacomo Matteotti. Sono orgoglioso oggi, di presiedere ALI, che discende dalla Lega dei comuni socialisti, di cui Matteotti fu segretario. La democrazia nasce nel nostro Paese grazie ai valori della Resistenza, scritti nella nostra Costituzione. L’antifascismo è in ogni articolo della Costituzione italiana, anche in un articolo, che, nel momento in cui l’Europa è circondata da guerre, voglio ricordare: l’Italia ripudia la guerra. È l’Europa l’antidoto alle guerre: oggi è fondamentale che l’Europa sia più forte, che possa svolgere la sua funzione di pace, nei conflitti in corso, dall’Ucraina al Medioriente», ha aggiunto Ricci.

Il presidente della Provincia Giuseppe Paolini ha deposto una corona commemorativa al monumento di piazza d’Armi dedicato ai Tre Martiri, in occasione del 79esimo anniversario della Liberazione. Paolini ha rimarcato il significato di «ritrovarsi in una data e in un luogo simbolo per il territorio e la nostra storia. Per non dimenticare quanto successe». Il monumento è dedicato alla memoria di Leone Balducci, Gino Barcelli e Santo Gagliardotto, partigiani catturati a Isola del Piano e uccisi l’11 maggio 1944 a Baia Flaminia da un reparto militare tedesco, dopo essere stati costretti a sfilare per le vie principali di Pesaro.

«A Isola del Piano due partigiani vennero uccisi al monastero di Montebello. Altri tre della ‘Brigata Bruni’, tra cui Leone Balducci di Isola del Piano, furono catturati in un combattimento e poi fucilati a Pesaro», ha ricordato il presidente. La brigata prese poi il nome di ‘Brigata Leone Balducci’, seguendo gli alleati fino a Milano: «A loro e a tutti quelli che sono morti per difendere i valori su cui si basa oggi la nostra Costituzione va un pensiero di profonda gratitudine. Onorare quanti hanno sacrificato la loro vita per difendere gli ideali di libertà e democrazia è un dovere più che mai attuale per le istituzioni. È fondamentale custodire con cura e tramandare con determinazione alle nuove generazioni la storia dei nostri partigiani. Ragazzi giovanissimi che ci hanno consegnato un’eredità preziosa, inclusiva dei concetti di uguaglianza, pace e libertà». Paolini ha anche menzionato l’amicizia con Polizzi Generosa, terra natale di Gagliardotto, che dal 2003 ha dedicato un proprio monumento ai Tre Martiri fucilati a Pesaro, donato dal Comune di Rapolano Terme «ad imperitura memoria, quale testimonianza dei sentimenti di pace e dei valori civili, umani e di solidarietà tra i popoli e gli oppressi».