FANO – Il ritorno dei lupi nelle Marche è una realtà oramai acclarata: tantissimi gli avvistamenti, documentati da foto e video, che mostrano come questo predatore sia diventato una presenza stabile che non raramente arriva a spingersi anche a ridosso dei centri abitati.
Un ritorno che, al di là delle oggettive difficoltà manifestate in più di un’occasione dagli allevatori che non raramente devono fare i conti con dei capi di bestiame abbattuti, più in generale suscita in alcuni cittadini curiosità e favore, in altri perplessità e preoccupazione, se non addirittura paura.
A cercare di fare un po’ di chiarezza è intervenuto pubblicamente Cristian Gori, educatore ambientale ed esperto in materia: «A seguito delle segnalazioni fatte in questi mesi sul lupo nella mia città (Fano, ndr), vorrei chiarire alcuni punti: non sono un animalista e non sono un cacciatore, sono un appassionato di natura e mi occupo di educazione ambientale. Mi informo e ascolto quello che hanno da dire gli esperti. Sono un allevatore di animali e posso capire benissimo cosa si possa provare durante un attacco. Considerato il problema principale per gli animali di allevamento, il lupo italiano (Canis lupus italicus) è stato fortemente cacciato ed è stato portato quasi all’estinzione. Negli anni ’70 sopravvivevano pochi nuclei dispersi tra il centro e sud Italia e se fosse continuato così, si sarebbe certamente estinto. Per fortuna, venne inserito tra gli animali protetti e da quel momento la popolazione del lupo in Italia è tornata ad aumentare».
Perché il lupo è arrivato fino a Fano?
«Stiamo vedendo a Fano animali che fino 30-40 anni fa erano molto rari. Oramai è diventato comune vedere cinghiali e caprioli, una volta non presenti. Questi animali si sono espansi, hanno così raggiunto nuove zone favorevoli ed ora si trovano in maniera stabile (in particolare nel caso dei cinghiali, ci furono delle introduzioni a scopo venatorio in cui sono stati liberati soggetti provenienti dall’est europeo). Se una zona viene colonizzata dalle prede, è certo che prima o poi arriveranno i predatori. Normale legge della natura. Non ci sono state quindi introduzioni come qualcuno sostiene convintamente. Non ci sono prove. Se queste introduzioni fossero reali, sarebbero facilmente individuabili nella genetica dei lupi. Vengono condotte indagini genetiche sui lupi catturati o investiti ogni giorno in tutta Italia e nessuna di queste ha mai suggerito l’ipotesi di una introduzione volontaria. Quello che ci dicono invece è che i lupi si stanno espandendo, seguendo le prede».
Dobbiamo avere paura dei lupi?
«Il lupo è un animale che per sua natura ha paura dell’uomo. Lo abbiamo visto anche nelle riprese che sono circolate in questi mesi: basta un urlo o solo la nostra presenza per farlo scappare. Ha paura di noi ed è diffidente. Ci vede come una minaccia. Sapete invece quando il lupo ci attacca? Quando non ci teme, quando viene abituato alla nostra presenza: questo succede perché alcune persone, purtroppo, in maniera molto ignorante, abituano dei lupi selvatici all’uomo con la scusa di un facile boccone di cibo. Il lupo con il tempo diventerà sempre più confidente, non ci vedrà più come una minaccia ma come un’opportunità per ricevere facilmente cibo. Quando abbiamo davanti un lupo confidente e ricambieremo la sua presenza con del cibo, il lupo sarà “amichevole”. Quando invece non riceverà nulla, inizierà ad insistere per quel boccone che ha sempre ricevuto, anche in maniera aggressiva. Le ultime aggressioni causate dal lupo sono state spiegate purtroppo in questo modo. Per quanto possa sembrare bello alimentare animali selvatici, è un gesto estremamente sbagliato che li porta a diventare aggressivi nei nostri confronti, dipendenti e a rischiare la vita».
Cosa può dirci in merito agli attacchi contro gli animali?
«Il lupo non caccia solo cinghiali e caprioli, caccia un po’ di tutto e cani e gatti possono rientrare nella sua dieta. Se questi dovessero trovarsi in un ambiente esterno e non protetto, potrebbero diventare un facile obiettivo. Allevo animali ed ho delle piccole testuggini che vivono in un ambiente esterno, per cui potrebbero diventare dei facili bersagli per una gazza o una cornacchia. Se una gazza dovesse trovare una mia testuggine e riuscisse a predarla, sarebbe colpa della gazza? La gazza sta facendo quello che ha sempre fatto e per cui è nata: sta facendo la gazza. Se dovesse trovare una facile preda non la lascerà sfuggire e tenterà di catturarla, specialmente se limitata in un recinto, non coperto senza possibilità di fuga. Se la gazza riuscirà a portarsi via un mio animale, la colpa sarà solo mia, perché non sono stato in grado di proteggere a dovere i miei animali, su cui ho tutta la responsabilità. L’invito è quindi quello di proteggere i nostri animali, in ogni caso, a prescindere dalla presenza del lupo».