PESARO – Crisi idrica, il Movimento 5 Stelle Pesarese critica le soluzioni proposte per arginare il problema. E chiede investimenti.
«Si torna a parlare di emergenza acqua, di città assetata e di provincia che fa fatica a trovare approvvigionamenti idrici dopo gli interventi incomprensibili per realizzare operazioni nominalmente a difesa del rischio idrogeologico ma che in pratica hanno sconvolto il sistema fluviale del nostro territorio, tagliando indiscriminatamente gli alberi che consolidavano la tenuta degli argini e azzerando interi ecosistemi faunistici ed arborei tanto da farci parlare in recenti interventi sulla stampa, di “devastazione a norma di legge».
«Ci accorgiamo troppo tardi che la voce inascoltata delle associazioni ambientaliste e di chi, come noi, le ha sempre sostenute, paventava un rischio che puntualmente si è avverato. Si è lavorato per far defluire rapidamente verso il mare le poche acque delle precipitazioni invernali, senza pensare che gli allagamenti e la permanenza di acque pluviali nei campi alimentavano la falda acquifera che ora è allo stremo. Abbiamo letteralmente buttato a mare una risorsa vitale che ora scarseggia».
Per il movimento «Le soluzioni proposte non convincono: si parla di captazione delle fonti naturali (Sant’Anna, San Lazzaro) e sfruttamento delle acque profonde (Burano). Tutte soluzioni che darebbero una risposta immediata al problema ma aggraverebbero la situazione negli anni a venire perché le acque profonde non si riformano rapidamente. Anche la realizzazione di nuovi invasi ci lascia perplessi perché non si tiene conto della situazione di quelli già esistenti che nel tempo si sono interrati riducendo la loro portata al 50% e vanno riportati urgentemente ad un livello di efficienza corretto eseguendo tutte le operazioni necessarie di sfangamento per ripristinare la capacità di accumulo delle acque da sfruttare in periodi di siccità».
«La dispersione nelle Marche dovuta a rotture raggiunge il 34,1% ovvero 156 litri al giorno per abitante. Il dato per la provincia di Pesaro/Urbino è al 41% e sulla città di Pesaro siamo circa al 30%. In conclusione, la crisi idrica è davvero alle porte. Ci chiediamo perciò come mai, a fronte degli utili, prodotti da MMS negli ultimi anni, non si trova il modo di fare gli investimenti necessari sulla rete idrica? Il Comune di Pesaro, si attivi per richiedere investimenti importanti sulla manutenzione dei servizi pubblici, non limitandosi alla semplice dimensione di “socio” dell’azienda di servizi che delega le scelte operative e strategiche al partner perché l’ottica dei gruppi industriali è più orientata a produrre e distribuire gli utili che a reinvestirli nel miglioramento delle infrastrutture».
«Servono interventi diffusi sul territorio per il potenziamento e ammodernamento delle reti, tesi ad efficientare il servizio, ridurre i consumi di acqua e soprattutto invertire immediatamente la teoria dello sfruttamento delle risorse ambientali che vanno tutelate e mantenute in equilibrio».