Pesaro

Marche e lavoro: oltre 2mila under 40 scappati all’estero

Più di 4mila i giovani migrati dalle Marche verso le altre regioni. La consigliera Dem Micaela Vitri: «Manca una visione sulle politiche attive la formazione. A Pesaro mancano specializzazioni»

PESARO – Mancano le figure professionali nei comparti della meccanica, legno, edilizia e non solo. Ma è fuga di giovani dalle Marche.

A denunciarlo è la consigliera Micaela Vitri. «Manca la visione sulle politiche attive del lavoro e la giunta Acquaroli è in grave ritardo sull’attuazione del Piano GOL (Garanzia Occupabilità Giovani) e sull’attivazione dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), che interessano circa 60.000 studenti nella nostra regione.

Basta entrare in un Centro per l’Impiego per capire quali sono le figure professionali più richieste, eppure la programmazione delle politiche per l’occupazione si concentrano su tutt’altro e risultano incongruenti».

In base a dati ufficiali nel 2022 dalle Marche ci sono stati 2.439 under 40 migrati all’estero e 4.240 verso altre regioni italiane. «Ciò’ significa che, sempre in Italia, altre regioni vicine hanno offerto migliori opportunità di noi ai giovani marchigiani. C’è evidentemente qualcosa che non va. Nella sua replica alla mia interrogazione, sottoscritta anche da Andrea Biancani, l’Assessore Aguzzi ha addirittura annunciato che sono state individuate le prime agenzie private che affiancheranno i Centri per l’Impiego, abdicando completamente al ruolo del pubblico. Purtroppo bisogna ammettere che in questi ultimi due anni i centri per l’impiego non sono stati messi nelle condizioni di operare in maniera efficace per fare incontrare domanda e offerta di lavoro.

Nel nostro territorio molte imprese lamentano la mancanza di figure specializzate e adeguatamente formate, eppure si organizzano corsi di formazione per figure non richieste. Mi fa piacere – conclude Vitri – che la Regione avvii percorsi di formazione di specifici profili del comparto moda o del giardiniere d’arte per parchi storici, ma non è ciò che serve al Nord delle Marche, che ha un distretto industriale fondato sul mobile, la metalmeccanica e l’innovazione».