Pesaro

Marche Pride, il corteo arcobaleno preceduto da striscioni e polemiche. Ricci: «Basta odio»

L’invito dell'assessore Murgia a cittadini e istituzioni, a partecipare all’evento: «Per una presa di posizione netta contro ogni discriminazione»

La bandiera Lgbt a Pesaro in Baia Flaminia

PESARO – Marche Pride tra polemiche e spettacoli.

Sabato 18 giugno il corteo arcobaleno. Non sono mancate le polemiche anche per il mancato patrocinio della Regione Marche. E non accennano a placarsi. «Siamo orgogliosi di ospitare il Marche Pride, basta odio». Così il sindaco Matteo Ricci risponde al Movimento Nazionale, che ha affisso uno striscione al porto di Pesaro. “Quali diritti? Solo capRICCI”, con le ultime lettere evidenziate di rosso, questa è la scritta.  

«Solo…fascisti», ha commentato il sindaco, «il Marche Pride è una manifestazione di civiltà per i diritti e l’uguaglianza. Un evento che accogliamo a braccia aperte».  

Lo striscione del Movimento Nazionale riaccende le polemiche sul mancato patrocinio da parte della Regione all’evento: «è assurdo e dimostra anche l’idea che hanno della società: si sono attaccati a questioni burocratiche per non andare contro una cultura omofoba che in Italia è ancora molto presente».

«Ospitare il Marche Pride è un onore ma soprattutto una responsabilità che le Amministrazioni, in questo momento delicato, hanno il dovere di assumersi per tutelare i più fragili e deboli da qualsiasi azione di odio e violenza», così l’assessore alla Gentilezza Camilla Murgia invita cittadini e rappresentanti delle istituzioni a partecipare alla manifestazione LGBTQIA+* in programma sabato 18 giugno nella zona mare di Pesaro con il corteo simbolo dell’evento che, dalle 17 in piazzale della Libertà, raggiungerà Campo di Marte in Baia Flaminia (intorno alle 18). 

Lo striscione al porto

«Il Pride – continua Murgia – è una manifestazione culturale, dedicata alle famiglie e alla cittadinanza tutta, che trova nel corteo il suo momento corale, di condivisione e di espressione. Sarà bello e importante esserci, perciò rinnovo l’invito a partecipare sia alle amministrazioni locali, sempre in prima linea nelle battaglie contro l’odio, sia a quelle dei comuni limitrofi (in particolare a quelle della vicina Romagna) la cui presenza renderebbe ancora più efficace la prima edizione pesarese del Pride». L’assessora alla Gentilezza si rivolge poi ai pesaresi, ricordando che «sarà un appuntamento sì colorato e festoso ma, allo stesso tempo, anche una presa di posizione netta contro ogni forma di discriminazione. Una dichiarazione collettiva contro l’omobitransfobia, l’odio verso i deboli, il bullismo omofobico ma anche i pregiudizi e gli stereotipi, a favore di una società accogliente e inclusiva».