PESARO – Oltre 16 mila metri quadri di spiaggia marchigiana osservata speciale dai volontari di Legambiente e quasi sei mila rifiuti rinvenuti in sole cinque porzioni di costa. Sono i primi risultati dell’indagine Beach Litter effettuata nei mesi scorsi da Legambiente nelle spiagge della Riserva Naturale Sentina a San Benedetto del Tronto e nelle spiagge di Montemarciano, Collemarino, Torrette e Villanova di Falconara Marittima.
L’indagine, che segue il protocollo Marine Litter dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, ha fatto emergere come nelle Marche sia la plastica il materiale più frequente, pari al 92,2% del totale dei rifiuti rinvenuti, seguita da legno (trattato/lavorato) (1,9%), gomma (1,8%), vetro/ceramica (1,1%), carta/cartone (1,1%). Le altre categorie rappresentano in totale il restante 1,9%.
Continuando sempre con alcuni dati, il 51,9% risulta essere di fonte indefinita, cioè frammenti che non possono venire associati ad oggetti o riconosciuti, seguito da rifiuti derivanti dal consumo di cibo come stoviglie usa e getta e di vetro/ceramica, cannucce, tappi di sughero e barbecue monouso che rappresentano l’11% e da rifiuti legati ad igiene e cura personale quali assorbenti, cotton fioc, pannolini, salviette umidificate ma anche guanti usa e getta e mascherine che rappresentano l’8,9%.
L’indagine rientra in un più ampio piano di monitoraggio dei rifiuti sulle spiagge del Mediterraneo da parte dei volontari di Legambiente che dal 2014 portano avanti campagne come Spiagge e fondali puliti, Clean Up the Med, da cui derivano poi le principali iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento della cittadinanza sulla difesa dell’ambiente.
«Luglio scorso è stato il mese entro cui tutti i Paesi membri si sarebbero dovuti adoperare per applicare la direttiva europea che mette al bando i prodotti in plastica monouso» spiega Marco Ciarulli, direttore di Legambiente Marche che torna a chiedere alla Regione «un’applicazione convinta» della propria norma del 2019 e «agli enti locali di stimolare politiche attive con tutte le forze sociali».